Scrittore e cantautore russo (Mosca 1924 - Parigi 1997). Autore di nimerose raccolte liriche, il successo internazionale giunse a O. con il secondo romanzo Bednyi Avrosimov, con cui riprese con sottile ingegno il genere del romanzo storico. Nel 1994 ha ottenuto il prestigioso premio Russian booker.
O. nacque da una famiglia di un dirigente del Partito comunista georgiano, che venne fucilato nel corso delle purghe, nel 1937. Il giovane O. partì volontario nel 1942; riuscì a laurearsi solo nel 1950, all'università di Tbilisi; poi cominciò a insegnare. Cominciò a pubblicare i suoi versi nel 1953. Esordì nel 1956 con la raccolta di versi Lirika («Lirica»), cui seguirono Ostrova («Isole», 1959), Vesëlyi barabanščik («Il tamburino allegro», 1964), Mart velikodušnyi («Marzo magnanimo», 1967), Posvjaščaetsja vam («Dedicato a voi», 1988), alcune delle quali diffuse attraverso il samizdat. Dopo il racconto Bud´ zdorov, školjar! («Salve, scolaro!», 1961; trad. it. In prima linea, 1962), sulla seconda guerra mondiale, pubblicò romanzi ambientati prevalentemente nella Russia dell'Ottocento: Bednyi Avrosimov (1969; trad. it. Il povero Avrosimov, 1969); Mersi, ili pochoždenija Šipova. Starinny vodevil´ («Merci, o le avventure di Šipov. Antico vaudeville», 1971; trad. it. L'agente di Tula, 1972); Putešestvie diletantov («Il viaggio dei dilettanti», 1979); Svidanie s Bonapartom (1985; trad. it. Appuntamento con Bonaparte, 1986). Ma la fama di O. in patria è legata soprattutto alla sua attività di chansonnier; un'ampia scelta di sue canzoni e poesie comparve nel 1976 (Arbat, moj Arbat; trad. it. Arbat, mio Arbat, 1989). Le sue liriche, che sono anche le sottili trame per le canzoni che egli stesso canta con un essenziale accompagnamento di chitarra, sono concepite per una fruizione «da camera», intessute - nell'ovvietà e semplicità dei temi prescelti - di continui e complessi rimandi, allusioni, che stemperano in un lirismo ironico la materia incandescente di proteste e risentimenti. La straordinaria fortuna di O. come modello di un certo tipo di cultura orale, fortemente allusiva, fu occasione di alcune reprimende cui venne fatto oggetto: membro del Partito dal 1955, ne fu espulso nel 1972, con l'accusa di collusione con gli ambienti della cultura clandestina. Nel corso degli anni Ottanta, mentre si consolidava la sua fama, l'autore venne riabilitato dal potere sovietico e insignito di alte onorificenze. Nella sua più recente produzione poetica, che conserva l'equilibrato lirismo dei cicli precedenti, si accentuarono i toni tristi e nostalgici (Izbrannoe. Stichotvorenija «Poesie scelte», 1989; Milosti sud´by. Novaja kniga stichotvorenij «In grazia del destino. Nuovo libro di poesie», 1993; Čaepitie na Arbate «Un tè all'Arbat», 1996). Nel 1995 uscì il romanzo storico-autobiografico Uprazdnënnyj teatr («Il teatro soppresso»), una rivisitazione della storia sovietica degli anni Venti e Trenta attraverso le tragiche vicende della famiglia dell'autore.