BRUXELLES (VII, p. 996; App. II, 1, p. 463)
È proseguita senza soste l'espansione della città in quasi tutte le direzioni e, di conseguenza, il congiungimento di questa ad altre città vicine. Alcune di queste, che un secolo fa non erano che villaggi agricoli o borghi commerciali e artigianali, costituiscono ora dei sobborghi, anche di oltre 100.000 abitanti, della Grande B. (ricorderemo Schaerbeek che nel 1956 aveva 119.000 ab., Ixelles 92.500, Anderlecht 92.000, Etterbeek 51.000, Uccle 66.500, Forest 49.000). Con tali sobborghi B. ha raggiunto ormai il milione di abitanti; mentre però nei sobborghi, a carattere industriale o residenziale, la popolazione aumenta progressivamente, nel vecchio centro, a pianta poligonale e con funzioni culturali e di rappresentanza, gli abitanti continuano a diminuire (200.000 nel 1937, 185.000 nel 1947, 172.000 nel 1956). A causa del suo carattere cosmopolita, B. ha visto aumentare costantemente il numero di coloro che parlano solo il francese e che ora costituiscono circa i 3/4 dell'intera popolazione. Ciò è dovuto all'importanza sempre maggiore assunta dalla città nel campo culturale, politico, commerciale e industriale. È stata potenziata notevolmente, negli ultimi anni, tutta la rete ferroviaria, stradale ed aerea facente capo alla metropoli; il porto fluviale è destinato ad un notevole sviluppo (entro breve tempo il bacino carbo-siderurgico di Charleroi sarà infatti raggiunto da navi di piccolo tonnellaggio). Le Fiere Internazionali, vanto e orgoglio della città, sono state riprese e potenziate; nel 1958, anzi, è stata organizzata la Grande Esposizione Universale (Expo 58), che ha veduto la partecipazione di quasi tutti gli stati del mondo; in tale occasione si è provveduto alla sistemazione urbanistica di un intero quartiere (detto del "Centenario").
Bibl.: W. Fostier, Bruxelles vecchia e nuova, in Le vie del mondo, 1955, pp. 465-482; M. Fondi, Bruxelles, città europea, in La geografia nelle scuole, 1958, pp. 78-84.