BRIGNOLE SALE, Gian Francesco, doge di Genova
La famiglia dei Brignole Sale aveva già dato a Genova un doge di tale nome, noto perché sotto il suo dogato (1635-36) fu proposta e iniziata la costruzione del molo nuovo nel porto di Genova.
Il secondo, nato in Genova il 6 luglio 1695, mortovi il 14 febbraio 1760, è più noto perché durante il suo dogato avvenne la famosa cacciata degli Austriaci da Genova. Messo agli studî nel nobile collegio Tolomei di Siena vi rimase sino al 1714. Nel 1728 fu eletto padre del comune e provvide all'accrescimento del molo vecchio, al compimento del molo nuovo, al restauro dell'acquedotto di Genova. Nel 1733 fu eletto sindicatore degli uffici dello stato; nel 1736 fu inviato alla corte di Francia per ottenere un corpo ausiliario di soldati al fine di ridurre all'obbedienza della repubblica i Corsi insorti. Durante la guerra di successione d'Austria, essendosi Genova alleata con Spagna, Francia e Napoli contro l'Austria e il re di Sardegna, ebbe il comando di un corpo di diecimila soldati, che prese parte con l'esercito franco-ispano ai fatti militari della campagna del 1745 in Lombardia. Il 4 marzo 1746 venne elevato alla carica di doge, che in Genova durava per due anni. Pochi mesi dopo per improvvisi rovesci degli alleati Franco-Ispani, gli Austriaci penetravano in Liguria e si presentavano minacciosi dinanzi a Genova. Il doge e i suoi consiglieri, colti alla sprovvista, tennero nei primi giorni dell'occupazione straniera un contegno troppo remissivo; ma seppero poi usare grande abilità nel trattare col nemico ed opporsi sempre più virilmente alle sue esorbitanti pretese. Nei cinque giorni della rivolta che prese le mosse dal gesto di Balilla (5-10 dicembre 1746) il governo seppe accortamente soccorrere, con armi, vettovaglie ed abili comandanti, la folla impegnata contro gli Austriaci, compiendo quest'opera celatamente perché, nel caso di un rovescio, avesse ancora l'autorità di trattare col nemico, col quale aveva firmato dei patti che la sollevazione intendeva invece di stralciare. Dopo la vittoria del 10 dicembre 1746 la plebe imbaldanzita tentò di scuotere il giogo dell'oligarchia patrizia, ma la saggia politica del doge e la nuova minaccia degli Austriaci tornati all'offensiva nell'anno 1747 riunì nobiltà e popolo nella difesa della repubblica e il dogato di G. Francesco Brignole Sale terminò gloriosamente con la liberazione di Genova dall'assedio austriaco.
Bibl.: P. Girolamo Durazzi, Nella solenne coronaz. d. serenissimo G. Franc. Brign. Sale Doge d. Sereniss. Repubblica di Genova, Genova 1746; Grillo, Elogio dei Liguri illustri, riassunto in L. Levati, I dogi di Genova dal 1746 al 1771, Genova 1915; nello stesso volume in appendice, la bibl.; E. Pandiani, La cacciata degli Austriaci da Genova nel 1746, in Miscellanea di storia italiana, della R. Deputazione di storia patria di Torino, s. 3ª, XX.