BREDA (A. T., 44)
Città dell'Olanda meridionale, provincia del Brabante settentrionale, alla confluenza dell'Aa nel Markt, che è a sua volta affluente d'uno dei rami della Mosa. Dista 50 km. sia da Anversa sia da Rotterdam, ed è posta dove si biforcano le linee di Rotterdam e di Flessinga. Un tempo la città era notevole come luogo di transito e come mercato; acquistò poi importanza militare per la sua vicinanza al confine e per esser difesa da paludi (assedî nel 1793-94 e 1813); demolite le fortificazioni, si è sviluppata l'industria manifatturiera (stoffe, tappeti). Gli abitanti, che erano 14.765 nel 1870, sono aumentati a 30.670 nel 1926 (50 mila con i vicini villaggi di Prinsenhage e Ginneken).
Storia. - Si crede che la città sia di antica origine; è ricordata in documenti del 1125. Nel tardo Medioevo formava con i dintorni la baronia di Breda, feudo del duca di Brabante, che nel 1403 passò per matrimonio ai Nassau. Dopo la morte di Renato di Chalons-Nassau, barone di Breda, i suoi beni passarono al primogenito di suo zio Guglielmo il Vecchio di Nassau-Dillenburg, il grande Guglielmo il Taciturno. Nel 1568 il duca d'Alba occupò la città; e durante la guerra contro gli Spagnoli, Breda passò varie volte dalle mani degli Spagnoli a quelle degli Olandesi e da questi a quelli. Subì assedî nel 1577, 1583, 1590, 1624, 1637, i quali rovinarono il commercio della città che solo dopo la pace di Vestfalia poté riprendersi, favorita dal fatto che i principi di Orange, a cui apparteneva la baronia, vi passavano molto tempo con la corte; era pure una fortezza importante. Dopo il trattato della Barriera (1715) comincia la sua decadenza, che cessa solo superato il periodo napoleonico.
Monumenti. - Già nel 1190 un documento ricorda il castellum de Breda, che poi, nel 1350, fu del tutto rinnovato. L'attuale castello, che ha pochissimi avanzi del periodo anteriore, fu quasi tutto edificato sotto Enrico di Nassau (1483-1538), che volle costruirsi una dimora principesca in stile del Rinascimento. L'architetto dovette esserne Tommaso da Bologna. I lavori iniziati nel 1536 furono sospesi alla morte di Enrico di Nassau (1538) e rimasero interrotti per un secolo e mezzo. L'opera di Tommaso da Bologna creò una costruzione del pieno Rinascimento italiano, adattata alle esigenze del clima nordico, consistente in tre grandi ali aggiunte all'edificio preesistente e circondanti un grandioso cortile. Il cortile, ch'è la parte più interessante della costruzione, ha il pianterreno a loggiato con colonne doriche, il primo piano d'ordine ionico a grandi finestroni coronati da timpani, il secondo piano d'ordine corinzio, con finestroni ad arco. Bellissima era la grande sala occidentale a quattro navate, divise da quarantadue belle colonne doriche. Nel periodo della guerra degli Ottant'anni la costruzione fu di nuovo interrotta e soltanto Guglielmo III fece completare il castello nel 1696 dall'architetto Roomans. La parte più antica, cioè il castello del 1350, fu allora demolita quasi del tutto per costruire una quarta ala, identica alle altre. Nel 1826 il castello fu destinato ad accademia militare e perciò del tutto trasformato con l'aggiunta d'un altro piano.
La chiesa maggiore - della Madonna - appartiene ai protestanti, sebbene Breda sia città essenzialmente cattolica. Fu costruita dal 1400 fino al 1540 sul posto di una più antica chiesa, dedicata a S. Barbara. È in stile gotico e va annoverata tra le più belle chiese dell'Olanda. Magnifico il campanile (1466-1509) che domina tutta la città, alto m. 97,70. Danneggiata da un incendio nel 1694, ne fu rifatta la guglia nel 1700. Tutta la chiesa è in laterizio, con ornamenti in pietra che mostrano le prime influenze del Rinascimento. Ha tre vaste ed alte navate con numerose cappelle. Nel 1906 vi è stato scoperto un grandissimo San Cristoforo, in affresco, d'un seguace di Hieronymus Bosch, intorno al 1500. Un altro affresco, l'Annunciazione, più pregevole e conservatissimo, è della scuola di Memling. Nella cappella della Madonna si trova un grande trittico di stile italianeggiante (circa 1550). Nel coro ricchissimi stalli gotici (circa 1500). Il grandioso fonte battesimale in ottone, a ciborio, fu eseguito a Malines nel 1540-43 La chiesa ha molte pregevoli tombe, tra cui il grandioso monumento di Engelbrecht II di Nassau, forse eseguito tra il 1526 e il 1538, da un artista italiano.
Breda ha altri edifici monumentali, quale il palazzo comunale, il mercato della carne e case patrizie del Seicento, tutti iiel bel barocco olandese.
Bibl.: E.A. Brinckmann, Barock-skulptur, Berlino-Neubabelsberg 1917, p. 133; F. Filippini, Tommaso Vincidor da Bologna, in Boll. d'arte, VIII (1929), pp. 309-24; De monumenten van geschiedenis en kunst in de provincie Noord-Brabant, I, Utrecht 1912, pp. 20-201.
Convegni e trattati di Breda.
Breda ha derivato la sua celebrità storica da convegni politici e da trattati, tenuti e conchiusi fra il 1566 e il 1747.
Confederazione di Breda del 1566. - Nel 1566, si riunirono a Breda, in un castello del principe Guglielmo d'Orange, che incoraggiava di nascosto il movimento della nobiltà dei Paesi Bassi contro Filippo II di Spagna, Luigi di Nassau, fratello del Taciturno, Giovanni di Marnix e Nicola de Hames, Enrico di Brederode e numerosi altri signori, e compilarono il "compromesso dei nobili". L'atto di alleanza, che gli aderenti firmarono, andò attorno per tutte le provincie: esso affermava che i nobili non volevano far nulla contro il re Filippo II, ma si univano per ottenere l'abolizione dell'Inquisizione. La confederazione dei nobili aveva raccolto più di duemila adesioni, quando, il 5 aprile, ottenne udienza dalla governatrice, Margherita di Parma. Il conte di Brederode le porse una domanda, conforme al compromesso, nella quale, riaffermata la devozione della nobiltà e del popolo a sua maestà, si deplorava l'ultima deliberazione regia sulla repressione del protestantesimo, e si domandava fosse inviato in Spagna al re un personaggio per chiedere l'abolizione dell'Inquisizione e la convocazione degli Stati Generali, per moderare la legislazione religiosa. Il giorno dopo, la duchessa di Parma rispondeva in maniera breve e vaga, e prometteva di trasmettere al re i voti della nobiltà.
Il convegno di Breda del 1575 In piena guerra, il nuovo governatore spagnolo dei Paesi Bassi, don Luis de Requesenz, nella prima metà del 1575 aprì negoziati con Guglielmo il Taciturno, i quali non produssero nessun risultato pratico, e soltanto dimostrarono l'impossibilità d'un accordo fra la Spagna e i rivoltosi. L'imperatore Massimiliano II aveva inviato il conte di Schwarzenberg, con l'incarico di adoprarsi a por fine alla guerra dei Paesi Bassi, riconciliando i dissidenti col monarca e col governo spagnolo. Per tentare di conseguire lo scopo, ambedue le parti nominarono i proprî commissarî, che si radunarono a Breda a congresso, per conferire fra loro, e trattare l'accordo. Ma l'inviato di Massimiliano II e i commissarî d'ambedue le parti abbandonarono la città, convinti che nulla si potesse ottenere per allora.
La pace di Breda del 1667. - Il 31 luglio 1667 venne conclusa a Breda la pace, che poneva fine alla guerra tra Carlo II re d'Inghilterra e le Sette Provincie Unite. Gli Olandesi trepidavano per la inaspettata invasione francese del Belgio, tantoché, come scriveva l'ambasciatore francese d'Estrades, "non si può togliere loro dal capo che, divenendo francese il Belgio, anche la loro repubblica in due anni sarà perduta" Gl'Inglesi, almeno per il momento, rivolgevano tutto il loro odio dall'Olanda su Luigi XIV. Così i due governi si poterono intendere; quantunque Carlo II, secondando l'opinione pubblica, si proponesse di guadagnar tempo per attuare ì suoi propositi personali, che lo portavano piuttosto verso il re di Francia che verso il "Gran Pensionario d'Olanda", de Witt.
Le trattative di Breda del 1746-47. - Nel 1746 la Francia trovò, ai suoi rovesci in Italia e sui mari, un compenso nel Belgio, con la conquista di Bruxelles, di Mons, Anversa, Huy, Charleroi, Namur: Maria Teresa conservava solo il Lussemburgo e il Limburgo: l'Olanda era minacciata. L'aristocrazia mercantile, governante la "repubblica delle sette provincie unite" aveva tenuto un atteggiamento equivoco fra le passioni del popolo, ostile alla Francia cattolica, e i proprî interessi inseparabili dalla pace; in Inghilterra, il bellicoso ministero Carteret era caduto; il re di Francia e il suo ministro d'Argenson non pensavano, scomparse le ragioni primitive della guerra, che alla pace; tantoché Luigi XV si diceva pronto a trattare, non da mercante, ma da re. Così, durante tutto l'anno, dall'una e dall'altra parte si svolsero tentativi di riconciliazione fra i belligeranti. A Breda, per trovare una base comune per la pacificazione, si tennero conferenze, che si prolungarono fino al 1747, quando la caduta del d'Argenson e l'intensificazione della guerra le interruppero nel settembre. Le trattative vennero riprese e concretate solo l'anno seguente, ad Aquisgrana.
Bibl.: Collezioni di documenti: L.P. Gachard, Correspondence de Philippe II sur les affaires des Pays-Bas, voll. 5, Bruxelles 1848-79; Correspondence de Marguerite d'Autriche avec Philippe II, ed. da L.P. Gachard, voll. 3, Bruxelles 1867-81, e da De Reiffenberg, Bruxelles 1845; Correspondence de Guillaume le Taciturne; Actes des États généraux des Pays-Bas, 1576-1585, ed. da L.P. Gachard, voll. 2, Bruxelles 1861; v. inoltre Th. Juste, Histoire de la Révolution des Pays-Bas sous Philippe II, voll. 4, Bruxelles 1855-67.