BRAUNSBERG (A. T., 58)
Città della Prussia Orientale, con 13.076 ab. (1919), situata sul fiume Passarge (navigabile per piccoli bastimenti) a 7 km. dal suo sbocco nel Frisches Haff. Il castello, fondato dall'Ordine Teutonico, fu distrutto nella rivolta del 1242 dei Prussiani pagani contro l'Ordine. L'anno seguente la località fu assegnata al vescovo di Ermland. Sollevatisi i Prussiani una seconda volta, gli abitanti emigrarono a Elbing. Tuttavia le condizioni naturali del luogo, che controllava il commercio tra l'interno della Polonia e lo sbocco marittimo sul Frisches Haff, fecero sì che poco dopo vi affluissero altri abitanti; dalla fine del secolo XIII la città risorse, e ad essa, nel 1284, fu concesso dal vescovo uno statuto sul modello di quello di Lubecca. Nel sec. XIV la città aderì alla lega anseatica, con la quale prese parte alla guerra vittoriosa contro il re Valdemaro III di Danimarca. Sottomessasi nel 1479 alla Polonia, cadde, fra il 1520-25, nelle mani di Alberto, gran maestro dell'Ordine Teutonico, e nel 1526 fu restituita dal re Sigismondo I di Polonia al suo primo signore, il vescovo di Ermland. Il quale, per ricondurre la popolazione luterana alla fede cattolica, fondò nel 1565 un collegio di gesuiti. La città passò alla Prussia nel 1772, per la prima spartizione della Polonia.
Bibl.: J. Bender, Geschichtliche Erinnerungen aus Braunsbergs Vergangenheit, Braunsberg 1884.