Chase, Borden
Nome d'arte di Frank Fowler, sceneggiatore e scrittore statunitense, nato a New York l'11 gennaio 1900 e morto a Los Angeles l'8 marzo 1971. Il pittoresco nom de plume deriva dalla giustapposizione del nome dell'azienda del latte Borden a quello della banca Chase. Fu autore di numerosi racconti e romanzi, molti di genere pulp, alcuni dei quali trasposti al cinema, ma il suo talento narrativo, ancor più che nelle opere letterarie, si espresse nelle sceneggiature, che risultano basate su un'architettura drammatica sempre perfettamente equilibrata, su intrecci ben congegnati, con dialoghi densi e ricchi di espressività. In particolare, legò il suo nome ai film western, per lo più diretti dai maestri del genere. Noto anticomunista, C. fu presidente della Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals, un'organizzazione conservatrice che appoggiò le indagini dell'HUAC (House Un-American Activities Committee), e contribuì alla compilazione della cosiddetta lista nera.Abbandonata la scuola ad appena quattordici anni, svolse i lavori più diversi: fu pugile, tassista, negli anni del Proibizionismo persino autista di un boss della malavita e, per un certo periodo, manovale durante la costruzione dello Holland Tunnel di New York, esperienza che ispirò il suo primo romanzo, Sandhog, sulla morte di un giovane compagno di lavoro, divenuto poi un film diretto da Raoul Walsh, Under pressure (1935). Fino alla metà degli anni Quaranta C. rimase nella East Coast, dove scrisse la maggior parte dei suoi romanzi e dei suoi racconti, e si recò di tanto in tanto a Hollywood per venderli alle società di produzione. Infatti quasi tutte le sceneggiature che scrisse tra 1935 e il 1947, di scarsa rilevanza, in genere per film si basarono sui suoi racconti. Trasferitosi definitivamente a Hollywood dopo la Seconda guerra mondiale, C. affinò le sue doti di narratore e cominciò contemporaneamente a specializzarsi nella scrittura di western poetici e al contempo duri, a partire da Red river (1948; Il fiume rosso) diretto da Howard Hawks, basato sul suo racconto The blazing guns of the Chisholm trail, che era stato pubblicato a puntate su "The Saturday evening post" (tra la fine del 1946 e il 1947). Interpretato da John Wayne, narra la storia di una ribellione all'autorità, una sorta di Mutiny on the Bounty ambientato tra i mandriani, un'opera monumentale che celebra un West di eroi dalla moralità ambigua. Durante la lavorazione del film, per i numerosi scontri che ebbe con il regista, C. fu congedato e la sceneggiatura venne rivista da Charles Schnee; tuttavia per questo soggetto ricevette comunque, nel 1949, la sua unica nomination all'Oscar.
Negli anni Cinquanta lavorò quindi per la Universal, instaurando una feconda collaborazione con il produttore Aaron Rosenberg, il regista Anthony Mann (che nel 1942 aveva già tratto un film dal suo racconto Dr. Broadway), e con James Stewart, che divenne l'interprete ideale dei suoi tormentati protagonisti ossessionati dal passato, perseguitati dalle loro colpe o dalla paura. Questa intesa artistica portò alla realizzazione di almeno due dei film western considerati pietre miliari del genere: Winchester '73 (1950), basato su un racconto di S.N. Lake e sceneggiato con Robert L. Richards, intricato itinerario di un uomo che insegue il fratello per vendicare il padre ucciso da quest'ultimo e recuperare un prezioso fucile; e Bend of the river (1952; Là dove scende il fiume), adattamento di un romanzo di W. Gulick, sulla colonizzazione dei territori dell'Oregon, in cui è riproposto il tema di un viaggio avventuroso durante il quale le divergenze morali dei protagonisti finiscono per appianarsi. Oltre a quelli per James Stewart e John Wayne, C. scrisse, per lo più in collaborazione, altri western di successo per Errol Flynn (Montana, 1950, Più forte dell'odio, su soggetto di E. Haycox, diretto da Ray Enright, co-regista non accreditato Raoul Walsh), per Clark Gable (Lone star, 1952, Stella solitaria, basato su un soggetto di Howard Estabrook e diretto da Vincent Sherman), per Burt Lancaster e Gary Cooper (Vera Cruz, 1954, di Robert Aldrich, basato su un storia originale di C.), e infine per Kirk Douglas (Man without a star, 1955, L'uomo senza paura, basato su un romanzo di D. Linford e diretto da King Vidor). Al 1955 risale The far country (Terra lontana) di Mann, che, pur se ambientato in Alaska, è stato definito da B. Lucas (1984) "la quintessenza dei western di Borden Chase", in quanto ne condensa i temi, gli espedienti narrativi e le preoccupazioni morali, in un'indagine psicologica magistralmente elaborata. Per James Stewart C. scrisse quindi un altro duro western, Night passage (1957; Passaggio di notte), che fu diretto da James Neilson dopo la rinuncia di Mann. Nel 1951 C., allontanatosi momentaneamente dal western, aveva scritto un apprezzabile adattamento di un romanzo di W.R. Burnett, The iron man (L'uomo di ferro) diretto da Joseph Pevney, cui era seguito His majesty O'Keefe (1953; Il trono nero) di Byron Haskin, interpretato da Burt Lancaster; per quest'ultimo invece scrisse, anni dopo, tornando al western, Ride a crooked trail (1958; Il sentiero della rapina) di Jesse Hibbs, basato su un soggetto di George Bruce. Nel 1962, non accreditato e in collaborazione con un gruppo di sceneggiatori, lavorò a Mutiny on the Bounty (Gli ammutinati del Bounty) di Lewis Milestone, e nel 1969 scrisse infine l'ultimo suo film, Backtrack di Earl Bellamy.
J. Kitses, Horizons West, Bloomington (IN) 1969, passim.
J. Kitses, Borden Chase, in The Hollywood screenwriters, New York 1970, ad vocem.
B. Lucas, Borden Chase, in Dictionary of literary biography, 26° vol., Detroit 1984, ad vocem.
T. McCharty, Howard Hawks: the grey fox of Hollywood, New York 1997, passim.