BONIFACIO
Fu eletto arcivescovo di Genova il 13 giugno 1188 (le circostanze e i particolari dell'elezione sono minutamente descritti da Ottobono Scriba, cronista ufficiale del Comune: Annali genovesi, pp. 27 s.). Già da tempo B. aveva posizione di rilievo nella Curia, quale arcidiacono del capitolo di S. Lorenzo, chiesa cattedrale: le sue sottoscrizioni appaiono a partire dal 1171 in atti dell'arcivescovo Ugo (e già dal dicembre 1164 compare come testimone un B. canonico di S. Lorenzo).
Del pontificato di B. ci restano numerosi documenti: il nucleo più cospicuo è quello costituito dai centoventidue documenti, compresi fra il 4 agosto 1188 e il 19 sett. 1203 - consistenti in donazioni, locazioni, compravendite, lodi, ecc. - trasmessi nel cosiddetto "secondo registro arcivescovile" edito dal Belgrano (1887).
Nel 1188, poco dopo la sua elezione, B. eseguiva, alla presenza del cardinale Pietro Piacentino del titolo di S. Cecilia (legato pontificio incaricato di trattare la pace fra Genova e Pisa), una solenne ricognizione delle reliquie di S. Siro.
Nel 1191 fu incaricato da Celestino III di giudicare un contrasto in atto fra il vescovo di Piacenza Tedaldo e l'abate di Tolle (Notaio Guglielmo Cassinese, pp. 99 s.).
Nel 1195 B. si recava, con il podestà Iacobo Manerio e alcuni nobili genovesi, presso Enrico VI, a Pavia, per reclamare l'adempimento delle promesse fatte a Genova, che aveva sostenuto l'imperatore nell'impresa di Sicilia: ma l'ambasceria non ottenne risultato alcuno, come nota amaramente Ottobono Scriba (pp. 58 s.).
B. si trovò nel corso del suo pontificato in una situazione di accentuata tensione con il potente capitolo della cattedrale, da cui pure egli proveniva (per i documenti di tale contrasto, cfr. in particolare Liber privilegiorum, pp. 130 ss.). Celestino III l'11 luglio 1196 commetteva al vescovo di Vercelli, Alberto, e all'abate di Lucedio, Pietro, l'esame della causa fra B. e il suo capitolo. La sentenza fu pronunciata nel maggio 1201, sulla base di un compromesso fra le due parti.
Nel 1189 B. accolse in Genova una fondazione dei canonici regolari di Ulzio (Le carte della prevostura d'Oulx, a cura di G. Collino, Pinerolo 1908, pp. 200 ss.). Nell'estate 1188 Clemente III lo incaricò di concedere a Oberto Spinola il permesso di edificare presso la propria casa la chiesa di S. Luca; il 14 dic. 1190 gli commetteva la consacrazione della chiesa, che nel 1192 lo Spinola donava poi all'arcivescovado (Notaio Guglielmo Cassinese, pp. 149 s.).
La morte di B. avvenne nel 1203: è registrata al 22 settembre dal cronista Ogerio Pane (Annali genovesi), ma è probabilmente più attendibile la data del 24 settembre che troviamo nel necrologio della cattedrale (D. Cambiaso, Collettario Metropolitano..., in Atti d. Soc. ligure di st. patria, XLVIII [1917], p. 333)
Fonti e Bibl.: Il Registro della Curia arcivescovile di Genova, a cura di L. T. Belgrano, in Atti della Società ligure di storia patria, II (1862-64), 2, ad Indicem; Il secondo registro della Curia arcivescovile di Genova, a cura di L. T. Belgrano, ibid., XVIII (1887), ad Indicem; P. F.Kehr, Italia pontificia, VI, 2, Berolini 1914, pp. 276 s., 286 s., 290, 301 ss., 307 s., 311, 341, 344; Notaio Guglielmo Cassinese (1190-1192), a cura di M. W. Hall-H. G. Krueger-R. L. Reynolds, in Notai liguri del sec. XII, II, Torino 1938, ad Indicem; Liber privilegiorum Ecclesiae Ianuensis, a cura di D. Puncuh, Genova 1962, ad Indicem; Annali genovesi di Caffaro e de' suoi continuatori dal 1174al 1224, a cura di L. T. Belgrano e C. Imperiale di Sant'Angelo, in Fonti per la storia d'Italia, XII, Roma 1901, pp. 27 ss., 58 s., 87; Iacopo da Varagine, Chronica civitatis Ianuensis, a cura di G. Monleone, ibid., LXXXV, ibid. 1941, pp. 248, 357 ss.; G. B. Semeria, Secoli cristiani della Liguria, I, Torino 1843, pp. 66 ss.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 955.