FANTINI, Bonifacio
Scarse sono le notizie attorno al F., la cui memoria è affidata alle brevi annotazioni del Tiraboschi (1786), incentrate sulla di lui documentata attività presso il palazzo di Giustizia in Correggio, riprese dalla successiva storiografia artistica. Pubblicava infatti il Tiraboschi la notizia di un pagamento di "ducati 44 da £ 8 oltre le spese del vitto e de' viaggi", tratta da una carta datata al 21 giugno 1617, per la decorazione ad affresco nella facciata e nel portico del palazzo di Giustizia in Correggio.
L'intervento del F. completava la riqualificazione del cinquecentesco palazzo, detto anche Banca della Ragione, ora Cattini, di cui era stato costruito il portico nel 1616, nell'ambito degli abbellimenti edilizi promossi dal principe Giovanni Siro da Correggio (Finzi, 1959). Di tale impresa pittorica è superstite, nella parte superiore del prospetto, una Scena della Passione di Cristo, tema scelto "a monito di coloro che, nel palazzo, dovevano rendere giustizia" (id., 1983). La condizione d'avanzato degrado in cui l'opera si presenta ne rende impraticabile la lettura stilistica, mentre sono perdute le rimanenti parti affrescate, anche a seguito della ristrutturazione apportata allo stabile nel secolo scorso.
Si può rilevare come il F. s'allineasse, in queste decorazioni esterne, a una tipologia d'intervento ampiamente diffusa in ambito padano, che annoverava, nella specifica area reggiana e dei principati contermini, esempi cospicui; varrà citare quelli cinquecenteschi lasciati da Lelio Orsi a Reggio e a Novellara, e gli altri del suo allievo Raffaellino da Reggio ancora a Novellara (1567-68) e a Guastalla.
Pertanto va ricordato come il F. - che risulta iscritto all'Accademia reggiana degli Elevati (Finzi, 1983) - redigesse un breve profilo biografico appunto di Raffaellino - Vita di Raffaello Mota reggiano pittore famosissimo - data alle stampe in Reggio nel 1616; una circostanza questa che lascia presumere un qualche rapporto del F. con tale maestro, forse anche di discepolato.
Il Tiraboschi (1786) avanza l'ipotesi che nel F. sia da identificarsi quel "Bonifacio pittore" che nel 1625 aveva dipinto i pennacchi della cupola nella cattedrale di Reggio (rifatta su disegno del canonico A. Messori nel 1623), raffigurandovi i quattro Evangelisti, "come si ha ne' libri di quel capitolo"; tali pitture vennero in seguito sostituite da rilievi in stucco, pure con gli evangelisti, realizzati dal modenese Antonio Traeri (fine sec. XVII-inizi sec. XVIII; cfr. M. Pirondini, Reggio Emilia. Guida storico-artistica, Reggio Emilia 1982, pp. 59, 67). In effetti lascia perplessi una simile ipotizzata ascrizione, poiché l'indubbio prestigio di una simile commissione mal s'attaglia alla presumibile fisionomia artistica del Fantini.
In assenza di testimonianze figurative sufficientemente eloquenti, si può infatti ritenere che il F. rientrasse tra quei "piccoli maestri talvolta di livello quasi artigianale" (M. Pirondini, in La Galleria Fontanesi, I, Dipinti, Reggio Emilia 1977, p. 62) che in Reggio, sul finire del secolo XVI, in un lessico appartato, andavano rimeditando i grandi modelli lasciati in loco da Camillo Procaccini, Annibale Carracci, Bartolomeo Passerotti e altri maestri della scuola bolognese; assunti stilistici rinvigoriti dal soggiorno di Lorenzo Franchi (dal 1601), mentre più vitali influssi deriveranno dal cantiere del santuario della B. Vergine della Ghiara, con l'attività di Lionello Spada e di Alessandro Tiarini nel secondo decennio del Seicento.
Fonti e Bibl.: G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, Suppl., VI, Modena 1786, p. 411; P. Zani, Enc. metodica critico-ragionata delle belle arti, VIII, Parma 1821, p. 194; R. Finzi, L'urbanistica della città di Correggio..., Correggio 1959, p. 39; A. Balletti, Storia di Reggio nell'Emilia, Roma 1968, p. 429; O. Rombaldi, Correggio, città e principato, Reggio Emilia 1979, p. 238; R. Finzi, Correggio nella storia e nei suoi figli, Correggio 1983, p. 186; M. Pirondini-E. Monducci, La pittura del Cinquecento a Reggio Emilia, Milano 1985, p. 163; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 258.