BONCHAMP, Charles-Melchior-Artus, marchese di
Nacque nel castello del Crocifisso presso Jouverdeil, nell'Anjou, il 10 maggio 1760. Di fine educazione, fu, giovanissimo ancora, ufficiale in India contro gl'Inglesi, e appena ritornato in Francia venne, con molti giovani ufficiali dell'esercito dell'antico regime, nobili quasi tutti, travolto dagli avvenimenti. Allo scoppio della rivoluzione, era capitano dei granatieri a Landau; e poiché il suo reggimento si ribellò, egli si ritirò nel vecchio castello avito di Saint-Florent. Ma l'ardente temperamento e la profonda fede monarchica lo trascinarono all'azione; nell'aprile del 1793 egli era uno dei capi della Vandea insorta, insieme con Charette ed Elbée. Prese parte ai combattimenti di Bressuire e Thouars, e quantunque ferito non si allontanò dal teatro delle operazioni. Nel luglio di quello stesso anno il comando in capo dell'esercito vandeano passò ad Elbée, e B. stette ai suoi ordini senza rancore, sempre più convinto che solo un'azione energica e in grande stile, in Vandea e altrove, avrebbe potuto capovolgere la situazione a Parigi e nelle provincie. A Cholet, il 19 ottobre 1793, fu ferito a morte, e spirò poche ore dopo, graziando, come si disse allora, cinquemila prigionieri repubblicani. Ma questa circostanza non è sicura, mentre è certo che poche ore prima dell'eroica morte il generale era ritenuto dai più accesi vandeani troppo freddo e troppo misurato, tanto che probabilmente non gli sarebbero mancate accuse più gravi, se il destino non l'avesse abbattuto nel folto dell'insurrezione. La moglie sfuggì a stento al rigore del tribunale rivoluzionario, e forse le giovò la circostanza del generoso gesto che B. avrebbe compiuto morendo.
Bibl.: M. de B., Mémoires, Parigi 1823; Chauveau, Vie de B., Parigi 1817; Baguenier-Desormeaux, B. et le passage de la Loire en 1793, Parigi 1896; Chassin, La guerre de Vendée, Parigi 1897; Blachez, B., Parigi 1902.