BONADIE
Fu creato da Adriano IV cardinale diacono di S. Angelo in Pescheria, e come tale appare in sottoscrizioni di bolle pontificie per il periodo dal 17 febbr. 1157 al 18 marzo 1158. Dal 24 febbr. 1159 appare invece quale cardinale prete del titolo di S. Crisogono.
Nel 1159 sollecitò un intervento di Adriano IV a proposito della disputa sorta tra la chiesa di S. Crisogono e quella di S. Salvatore della Corte circa il pagamento dei diritti parrocchiali e di un censo annuo che già Urbano II (e dopo di lui Callisto II e Adriano IV nel 1155) aveva riconosciuto come spettanti a S. Crisogono. La causa fu affidata dal pontefice al cardinale Bernardo vescovo di Porto, che emise parere sfavorevole a S. Salvatore (tutta la questione è menzionata in una bolla di riconferma dei privilegi di S. Crisogono emessa da Innocenzo III il 10 ag. 1199: vedi Migne, Patr. Lat., CCXIV, coll. 706 ss.).
Alla morte di Adriano IV (10 sett. 1159), nella scissione del collegio cardinalizio che portò ad una doppia elezione pontificia, B. si schierò fra gli elettori del cancelliere Rolando Bandinelli (Alessandro III).
Secondo gli atti del concilio convocato a Pavia da Federico Barbarossa (febbraio 1160), inseriti da Rahewino nei Gesta Friderici, fra le varie testimonianze prodotte ai fini di provare che il cardinale Rolando non si era opposto fin dal principio all'elezione al pontificato del cardinale Ottaviano (Vittore IV), appare anche quella del clero di S. Crisogono: questo avrebbe asserito di aver chiesto a B., mentre era insieme col Bandinelli, che cosa si dovesse fare, dal momento che tutti andavano a rendere omaggio a Vittore IV; e B. avrebbe risposto: "Ite ad eum sicut alii". Ma l'adesione ad Alessandro III è testimoniata dalla sottoscrizione di B. alla lettera che i cardinali rolandini indirizzarono all'imperatore, per chiedergli di condannare Ottaviano. Il 19 febbr. 1160 B. sottoscriveva un privilegio di Alessandro III datato da Anagni.
Nell'agosto 1161 fu inviato dal pontefice a Bisanzio, presso l'imperatore Manuele Comneno, in qualità di legato insieme con Enrico arcivescovo di Benevento (il 19 di quel mese Alessandro III, scrivendo all'arcivescovo e ai consoli di Genova, raccomandava loro di avvertire i connazionali residenti in Oriente, perché accogliessero e assistessero i legati). Poco si sa sullo svolgimento della legazione, che costituisce comunque l'ultima notizia che abbiamo su Bonadie. L'Ohnsorge (pp. 75 s.) ha avanzato l'ipotesi che B. sia morto nel corso della sua missione, dato che in una lettera inviata nel 1163 dal cardinale Guglielmo di S. Pietro in Vincoli all'imperatore Manuele (M. Bouquet, Recueil des historiens des Gaules et de la France, XVI, Paris 1813, p. 55) si fa riferimento, per le cose d'Oriente, alla relazione del solo Enrico di Benevento.
Fonti e Bibl.: Epistolae Hadriani IV, in Migne, Patr. Lat., CLXXXVIII, coll. 1494, 1497, 1499, 1510, 1522, 1529, 1549, 1562, 1579, 1631; Epistolae Alexandri III, ibid., CC, coll. 67, 87; J. V. Mugk-Harttung, Acta pontif. Roman. inedita, I, Tübingen 1880, pp. 223, 225; II, Stuttgart 1884, pp. 360, 361; III, ibid. 1886, pp. 181, 182, 193, 200; P. Jaffé, Reg. Pontif. Rom., II, Lipsiae 1888, pp. 102, 145; Ottonis et Rahewini Gesta Friderici I imperatoris, a cura di G. Waitz, in Mon. Germ. Hist., Script.Rer. Germ. in usum scholarum, XLVI, Hannoverae et Lipsiae 1912, pp. 307, 327; A. Ciaconius-A. Oidoinus, Vitae et res gestaeSummorum Pontificum, I, Romae 1627, coll. 1065, 1074; J. Palatius, Fasti cardinalium, I, Venetiis 1703, col. 282; J. M. Brixius, Die Mitglieder des Kardinalkollegiums vom 1130-1181, Berlin 1912, pp. 58, 108, 113; W. Ohnsorge, Die Legaten Alexanders III., Berlin 1928, pp. 73-76; P. Brezzi, Lo scisma inter regnum et sacordotium al tempo di Federico Barbarossa, in Arch. della R. Deput. rom. di storia patria, LXIII (1940) pp. 40 ss.; P. Lamma, Comneni e Staufer, II, Roma 1957, pp. 65, 98; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 714.