BONACCORSO da Bologna (Bonacorso, Bonaccorsi, Buonaccorsi)
Nato a Bologna intorno al 1230, entrò ben presto nell'Ordine dei domenicani e svolse la sua attività per un quarantennio nella provincia domenicana di Grecia, costituita nel 1228. I religiosi di origine italiana avevano il loro centro nel convento di Negroponte (o Eubea). Qui B. compose una opera contro gli errori dei Greci, che rimase sconosciuta fino a quando il domenicano Andrea Doto, ritrovatala a Negroponte intorno al 1326, la portò in Occidente e ne preparò un'edizione che dedicò a papa Giovanni XXII, intitolandola Thesaurus veritatis fidei.
Il Thesaurus - a cui principalmente è rimasto legato il nome di B. - è un trattato in greco e in latino che raccoglie testi patristici e liturgici, disposti per materia e per autore, a sostegno delle tesi dei Latini. Esso ci è pervenuto nei seguenti manoscritti: Paris, Bibliothèque Nation., Parisinus gr. 1251 e Parisinus gr. 1252 (entrambi hanno testo greco e latino su due colonne parallele); Milano, Biblioteca Ambrosiana, Ambr. gr. D 78 sup. (testo greco, vuota la colonna preparata per il latino salvo che ai ff. 6v, 69v, 99-100); Roma, Bibl. Vat., Vat. Palat. lat. 679 (1), ff. 54ra-91rb (solo testo latino). A. Dondaine (Contra Graecos, pp. 407 e 415-416), attraverso l'esame dei manoscritti, è giunto alla conclusione che il ms. Paris.gr. 1252 contiene la redazione primitiva del Thesaurus dovuta a B. (il testo è mutilo all'inizio e alla fine), mentre gli altri mss. conservano la redazione del Doto, il cui intervento, notevole soprattutto nella prima parte, è consistito nell'operare una scelta del materiale raccolto da B. con eliminazione dei testi più lunghi e nell'ordinarlo in modo più didattico. Alla sua edizione il Doto ha premesso una lettera di dedica a Giovanni XXII, una tabula del contenuto dell'opera e un prologo, che costituisce fra l'altro l'unica fonte per la vita di B. (tutti testi riportati in Quétif-Echard, pp. 156-158, dal ms. Paris. gr. 1251).
Lo stesso Dondaine (Contra Graecos, pp. 406-418) ha proposto l'attribuzione a B. dell'anonimo trattato latino contro i Greci contenuto nel ms. Vat. lat. 819, ff. 278r-285r: attribuzione accettata dallo Stegmüller, che ne ha curato l'edizione. Il Dondaine ricava i suoi argomenti dall'analisi interna del trattato: l'autore è un latino, è domenicano, scrive in Oriente e dispone, fra l'altro, del Thesaurus che, prima della scoperta del Doto, solo a Negroponte era possibile consultare. I rapporti tra i due trattati sono tali da postulare uno stesso autore. La data di composizione - 1292 - è ricavata da un chiaro riferimento cronologico posto alla fine del cap. VII (Dondaine, Contra Graecos, p. 410; ed. Stegmüller, p. 76). Lo stesso trattato è contenuto nel ms. 167 (ff. 23ra-29rb), fondo Redi, della Biblioteca Laurenziana di Firenze (la segnalazione è dovuta alla cortesia del p. A. Dondaine o p.).
L'attività letteraria di B., secondo quanto già scrisse il Doto, dovette essere varia (prologo al Thesaurus, in Quétif-Echard, p. 158b: "...diversa composuit opera in Graeco, non mediocriter bona"), ma tutta imperniata sulla polemica dottrinale con i Greci. I motivi di tale polemica erano antichi e recenti, e riguardavano il dogma o la tradizione: da quelli iniziali di Fozio sulla processione dello Spirito Santo (e l'aggiunta dei "Filioque" nel Credo) e sul primato della Chiesa romana, a quello della materia eucaristica (pane azimo o fermentato) introdotto da Michele Cerulario, a quello che ha tratto origine dalla disputa, svoltasi tra il 1231 e il 1232 a Casola, presso Otranto, tra il vescovo greco Giorgio Bardanès, messo dell'imperatore d'Oriente presso Federico II, e il francescano fra' Bartolomeo (A. Dondaine, Nicolas de Cotrone, p. 316, e Contra Graecos, p. 346), vertente sul purgatorio e il destino delle anime dopo la morte. A tali motivi si era frattanto aggiunta anche la discussione sul matrimonio, sul divorzio, sul battesimo e su altri temi ancora. I domenicani della provincia di Grecia entrarono nel vivo della polemica e l'opera di un anonimo frate predicatore, composta in Oriente in greco e latino nel 1252, nota col titolo Contra Graecos, ne accolse i temi fondamentali (nell'ordine: processione dello Spirito Santo, purgatorio, pane azimo, primato del pontefice romano). Di lì a poco (1254-1256) Nicola da Durazzo, vescovo di Crotone, compose in greco il suo Libellus de fide Trinitatis, lo rimaneggiò successivamente e poi lo tradusse per Urbano IV, il quale nel 1263 lo sottopose all'esame di Tommaso d'Aquino (A. Dondaine, Nicolas de Cotrone,passim). Fu allora che l'Aquinate compose il suo Contra errores Graecorum, dipendente dal Libellus (H. F. Dondaine, Préface, pp. 18 s.). Gli argomenti trattati da Nicola, e quindi da Tommaso d'Aquino, sono gli stessi che tratta il Contra Graecos del 1252. Finalmente B., forse tra il 1275 e il 1280 (Stegmüller, p. 58), raccolse la sua collezione di autorità, poi intitolata Thesaurus veritatis fidei.
Secondo la tabula del Doto (Quétif-Echard, p. 157a), l'opera di B. si articola in sette parti: I) processione dello Spirito Santo; II) purgatorio; III) paradiso, cui accedono "statim" le anime dei fedeli morti in grazia; IV) inferno, dove "statim descendunt" le anime morte in peccato; V) legalità della pasqua celebrata da Cristo e difesa del pane azimo; VI) primato e autorità del pontefice romano; VII) liceità del passaggio a nuove nozze per i fedeli rimasti vedovi (quest'ultima parte manca nel ms. Ambros. gr. D 78 sup.., secondo Loenertz, Autour du traité de fr. Barthélemy de Constantinoplé, p. 366 n.).
Il trattato del 1292 si compone di 12 capitoli più una breve introduzione che presenta gli argomenti. I temi sono gli stessi del Thesaurus (capp. 1-4 = I parte del Thesaurus; cap. 5 = VI; cap. 7 = V; capp. 8-10 = II-IV, con diverso ordine), ad eccezione della polernica sul battesimo (cap. 6) e sul divorzio (cap. i i), e di un ultimo capitolo su argomenti di costume.
Le due opere si rifanno ai trattati precedentemente indicati - da cui B. dipende anche letterariamente - con l'ampliamento del tema del purgatorio a quello più generale della retribuzione immediata dopo la morte, e con poche altre aggiunte, toccanti argomenti che ricorrono in documenti del tempo (cfr. la professione di fede cattolica di Michele Paleologo, Vat. Palat. lat. 679W, f. 109r).
Per quanto riguarda il Thesaurus, la raccolta, non essendo particolarmente accurata né criticamente vagliata, naturalmente utilizza opere similari (seguendole anche là dove l'attribuzione d'un testo non è sicura). Dal Contra Graecos del 1252 riprende frammenti della Donazione di Costantino e altri di una lettera del greco Teoriano il filosofo (fiorito nel 1170-11 80) attribuita al Crisostorno; dal Libellus di Nicola da Crotone ricava due passi: uno attribuito a S. Cirillo (cfr. De primatu, n. 98, in S. Thomae de Aquino Opera omnia, XL, parte II, ed. 1967) e uno attribuito a Gregorio papa (ibid., De azymis, n. 110); dall'opuscolo di S. Tommaso derivano 129 citazioni più il capitolo sugli azimi (ibid., parte II, c. 39). Ma B. ricava passi e autorità da altre opere di Tommaso d'Aquino e dal commento alle Sentenze del domenicano Pietro di Tarantasia (poi papa Innocenzo V): di questi testi (accessibili solo in latino), e di altri, greci ma a lui noti in latino, o dei testi latini dei quali esisteva già una traduzione in greco, B. ci dà una sua versione o retroversione in greco (quando non la trova in una delle sue fonti) senza preoccuparsi di eccessive verifiche.
Il trattato del 1292, più breve, chiaro e incisivo, utilizza gli stessi materiali del Thesaurus (autorità ricavate da Tommaso d'Aquino, testo del Tarantasia ecc.); la dipendenza si rivela più chiaramente alla luce della redazione primitiva di questo (A. Dondaine, Contra Graecos, p. 416).
La valutazione critica del Thesaurus è cominciata con Quétif-Echard (pp. 158b-159a). Particolarmente discussi i rapporti tra il trattato dell'Aquinate e il Thesaurus: si pensava che Tommaso dipendesse da B. prima che, nel 1869, P. A. Uccelli scoprisse nel ms. Vat lat. 808, ff. 47r-65v il Libellus che è l'autentica base dell'opera di Tommaso. Il Reusch nel 1889 (Die Fälschungen, p. 680) rovesciò il rapporto: B. attinse a Tommaso (il punto sulla questione è stato di recente fatto da H. F. Dondaine, Préface, pp. 7 s.). Successivamente i rapporti tra il Thesaurus, il Contra Graecos del 1252, il Libellus e Tommaso d'Aquino sono stati esaminati a fondo dai pp. Loenertz e A. Dondaine.
Dell'opera sono stati editi: la sesta parte (primato), sulla base dei due mss. parigini (Reusch, pp. 690-706, testo bilingue); i due testi di Teotista metropolita di Adrianopoli sulla base del ms. Paris. gr. 1252 (da A. Dondaine, Contra Graecos, pp. 433-446, testo bilingue); il testo dello Pseudo-Gregorio, sulla base dell'Ambros. gr. D 78 sup. (dal Loenertz, L'épitre de Théorien, pp. 334-35, testo greco).
Si ignora la data della morte del B., che andrà comunque posta, sulla base della sua attività letteraria quale è stata sopra ricostruita, intorno agli anni 1295-1300.
Bibl.: J. Quétif-J. Echard, Scriptores Ordinis Praedicatorum, I, Lutetiae Paris. 1719, pp. 156-159; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, p. 1463; F. H. Reusch, Die Fälschungen in dem Tractat des Thomas von Aquin gegen die Griechen, in Abhandl. der histor. Classe der K. Bayerischen Akad. der Wissensch., XVIII, 3, München 1889, pp. 673-742; B. Altaner, Die Kenntnis des Griechischen in den Missionsorden wärend des 13. und 14. Jahrhunderts. Ein Beitrag zur Vorgeschichte des Humanismus, in Zeitschrift für Kirchengeschichte, LIII (1934), pp. 436-493, in particolare pp. 447 e 471; R. Loenertz, recens. a B. Altaner, cit., in Archivum Fratrum Praedicatorum, V (1935), p. 388; Id., Autour du traité de fr. Barthélemy de Constantinople contre les Grecs, in Arch. Fratrum Praedicatorum, VI (1936), pp. 361-371; Id., L'épitre de Théorien le Philosophe aux prêtres d'Oreiné, in Mémorial Louis Petit, Bucarest 1948, pp. 317-335; A. Dondaine, Nicolas de Cotrone et les sources du "Contra errores Graecorum" de Saint Thomas in Divus Thomas, XXVIII (1950), pp. 313-340; Id., "Contra Graecos". Premiers écrits Polémiques des Dominicains d'Orient, in Archivum Fratrum Praedicatorum, XXI (1951), pp. 320-446; F. Stegmüller, Bonaccursius contra Graecos. Ein Beitrag zur Kontroverstheologie des XIII. Jahrhunderts, in Vitae etVeritati. Festgabe für Karl Adam, Düsseldorf 1956, pp. 57-82; S. Thomae de Aquino Opera omnia, XI, parte I, Contra errores Graecorum. Appendix: Liber de fide Trinitatis, Romae 1967 (v. in particolare Préface a cura di H. F. Dondaine, pp. 5-65); Dictionn. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 710; Lexikon für Theol. und Kirche, II, col. 579.