BOLERO
Danza spagnola, di ritmo ternario (misura 3/4; figura ritmica originaria,
ecc.; poi
poi, sotto l'influenza dell'accompagnamento delle castagnette,
oppure
ecc.), movimento vivace, carattere popolaresco assai accentuato, quantunque oggi non sia più danza popolare propriamente detta, ma piuttosto forma musicale d'arte. Introdotta, verso il 1780, dal ballerino Cerezo, ebbe musiche spesso pregevoli, da quelle a 2 e a 3 voci degli spagnoli J. T. Murguia (1758-1836) e F. Sor (1778-1839) a quelle di E. Méhul, C. M. v. Weber, F. F. Chopin, D. Auber e al celebre bolero, assai stilizzato secondo lo spirito sinfonico del nostro tempo, di M. Ravel.
Al ritmo del bolero è liberamente infommata l'entrata del "Podestà" nella Farsa amorosa di R. Zandonai, con intenti caricaturali.
Il bolero è però, secondo la tradizione, danza cantata, e cantata dallo stesso danzatore, il quale s'accompagna con le castagnette. In forma elementare è data da due periodi (ognuno ripetuto) secondo lo schema binario comune alle forme di danza e di canzone del sec. XVIII. Al bolero principale segue un trio.