BOCHUM (A. T., 53-54-55; probabilmente da Buche "faggio")
Città della Vestfalia, distretto di Arnsberg, a 79 m. s. m., in regione collinosa, nella valle della Ruhr, a 5 km. a monte della confluenza di questo fiume nel Reno (a Duisburg-Ruhrort), tra Dortmund ed Essen, è al centro del distretto industriale della Ruhr, in una delle zone più densamente popolate del mondo. Fondata probabilmente da Carlo Magno all'incrocio di due vie romane e centro insignificante quando nel 1614 passò al Brandeburgo, restò un piccolo centro (e di esso restano tracce di mura della metà del sec. XIII) fin verso il 1850, quando cominciò a intensificarsi lo sviluppo industriale della regione renana. Lo scavo del carbone, che un tempo era fatto in superficie, fu iniziato già al principio del sec. XVI, ma ancora nei primi anni del XVIII era tanto poco rilevante da occupare stabilmente solo una decina di persone. La coesistenza di miniere di carbone e di miniere di ferro, le facili comunicazioni ferroviarie (Bochum è uno dei nodi più importanti della regione) e fluviali (Ruhr e Rhein-Hesse Kanal, congiunti all'arteria del Reno), l'impulso dato all'industria nel nuovo regno germanico contribuirono allo sviluppo della città che da 2000 ab. nel 1800 aumentò a 21.200 nel 1875, a 65.551 nel 1900, a 136.931 nel 1910, a 156.762 nel giugno 1925. Le miniere più importanti (estrazione media annua di 28 milioni di tonnellate di carbone) sono quelle della Vereinigte Stahlwerke, Bergbau Lothringen, Gewerkschaft Constantin der Grosse, miniere della società Krupp. Accanto alle miniere si sono sviluppati dei giganteschi stabilimenti per la lavorazione dei metalli con altiforni perfezionati. La maggiore fabbrica è quella del Bochumer Verein fu̇r Bergbau und Gusstahlindustrie, fondata nel 1842; impiega 25 mila operai e produce 320 mila tonnellate all'anno di oggetti lavorati. Notevole è anche la Gesellschaft für Stahlindustrie. Oltre all'acciaieria ha assunto importanza anche l'industria chimica (catrame, ammoniaca, benzolo, naftalina, acido solforico, ecc.). Nel 1926 nel distretto della Camera di commercio di Bochum erano occupate 90 mila persone, di cui 60 mila impiegate nell'industria. Nello stesso anno la stazione ferroviaria di Bochum ha spedito per 8,5 milioni di tonnellate di mercanzia. L'attività commerciale ha fatto sorgere gran numero d'istituti bancarî.
Per quanto l'aspetto originario della regione sia stato notevolmente modificato, si è cercato di creare qualche zona di verde con giardini e parchi. V'è poi nei dintorni il castello Blankenstein, costruito già nel 1226, perla della valle del Reno.
La città ebbe inizio con un palazzo imperiale fatto costruire da Carlo Magno, ottenne i privilegi municipali fin dal 1298 e fu fortificata nel sec. XIII. Nel 1517 fu completamente distrutta da un incendio e poco dopo si cominciò a costruire un nuovo municipio e una chiesa parrocchiale a tre navate con un imponente campanile gotico. La chiesa di S. Paolo e quella di S. Giovanni sono del sec. XVII: tutte e due ad una sola navata e in stile rinascimento. Nel sec. XIX Bochum prese quell'enorme sviluppo che ne fece l'odierna grande città industriale.
Bibl.: F. Darpe, Geschichte der Stadt Bochum, Bochum 1888-94; A. Ludorff, Die Bau- und Kunstndenkmäler des Kreises Bochum-Stadt, 1907; B. Kleff, Bochum. Ein Heimatbuch f. Stadt u. Land, voll. 2, 1925 e 1927.