Zarmandili, Bijan. – Scrittore e giornalista italiano di origini iraniane (Teheran 1941 - Roma 2018). Oppositore del regime instaurato in Iran da R. Pahlavi ed esule in Italia dal 1960, qui ha proseguito la dissidenza militante: dirigente della sinistra iraniana in esilio, collaboratore del gruppo Espresso-Repubblica e di Rainews, è stato corrispondente di Limes e di Politica internazionale per l’area mediorientale. Intellettuale a tutto campo, acutissimo analista politico in saggi quali Mondo iranico (1972) e Documenti di un dirottamento. Il caso "Achille Lauro" nei giornali e in televisione (1988), nel 2004 Z. ha esordito nella narrativa con il romanzo La grande casa di Monirrieh, densa riflessione sulla cultura iraniana filtrata dallo sguardo critico di una donna in lotta tra conformità alla tradizione e urgenza di autonomia. Dotato di una scrittura agile e creativa, i successivi L’estate è crudele (2007; Premio Vittorini e Premio Isola d’Elba), Il cuore del nemico (2009), I demoni del deserto (2011), Viene a trovarmi Simone Signoret (2013) e Storia di Sima (2016) ne hanno confermato l’abilità nel ricostruire ampi tratti della travagliata storia mediorientale sul cui sfondo si muovono personaggi complessi, al bivio tra vecchio e nuovo, indagati psicologicamente con accuratezza ed empatia.