BIDUINO
. Scultore. Supposto nativo di Bidogno, nel comasco, operò alla fine del sec. XII nel pisano e nel lucchese, sempre frequentati da maestri lombardi. Inscrisse il proprio nome in un architrave (1180) di S. Cassiano a Settimo presso Pisa, in un altro consimile ora nella raccolta Mazzarosa a Lucca, in quello della porta laterale del S. Salvatore di Lucca e in un sarcofago strigilato del Camposanto di Pisa. In quelle due prime opere, è da considerarsi continuatore della maniera, più pittorica che plastica, di Guglielmo e di Gruamonte, la quale ha somiglianze con la scultura romanica provenzale; nella terza, invece, egli modella con altra robustezza: e il divario deriva non dall'aiuto di diversi collaboratori, ma da influenze di nuove forme lombarde che dovevano svilupparsi a Lucca nella scultura del sec. XIII. A B. sono da attribuire le porte laterali di S. Cassiano a Settimo, la porta maggiore del S. Salvatore di Lucca e un architrave nella collegiata di Barga - istoriato anch'esso con un Miracolo di San Nicola -, parte delle decorazioni negli ultimi ordini della facciata del duomo pisano (ne proviene un Angiolo ora nel Museo civico di Pisa), il pergamo del duomo di Volterra; alla sua maniera, rilievi in S. Iacopo di Altopascio, frammenti di pergamo a Pescia, il portale di S. Micheletto a Lucca.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, 1910, p. 4 (con bibl. precedente); P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927, pp. 812, 899; M. Salmi, La scultura romanica in Toscana, Firenze 1928, p. 85.