BIAŁYSTOK (VI, p. 857)
ŁYSTOK Secondo il censimento del febbraio 1946 la città conta 73.000 ab.; il voivodato omonimo, in seguito ai mutamenti nella frontiera orientale polacca, misura 23.059 kmq., con 960.477 ab. (densità 43,3). Durante la seconda Guerra mondiale, all'inizio del conflitto russo-germanico nella fase cosiddetta "delle battaglie sulla frontiera", la città ha dato il nome ad una delle più riuscite manovre moderne di attanagliamento.
La frontiera presentava, in corrispondenza della Polonia e della Galizia, due profondi salienti: centro del primo era Bialystok, del secondo Leopoli. Nell'interno dei salienti erano dislocate le grosse riserve delle truppe in copertura. La manovra risolutiva più idonea ad eliminare rapidamente tali riserve era quella di annientamento, consistente nel recidere alle basi i salienti stessi. Il maresciallo F. von Bock organizzò tale manovra pel saliente di Bialystok, mediante uno schieramento con le ali avanzate e disposte in corrispondenza dei due estremi della base del saliente: Grodno e Brest-Litowsk. Il gruppo corazzato Höth da Grodno, e quello del generale H. Guderian da Brest-Litowsk, con rapido movimento puntarono rispettivamente su Minsk e su Bobruisk; mentre nel frattempo avanzavano le truppe motorizzate delle altre armate, destinate all'azione frontale. La combinazione dei movimenti predetti determinava l'avviluppamento di parte delle 2 armate sovietiche ammassate nel triangolo Bialystok-Baranowicz-Nowogródek, nonostante i disperati contrattacchi sovietici in direzione di Grodno e di Brest-Litowsk. I Sovietici perdettero 100.000 prigionieri e 400 carri armati; la copertura fu di colpo eliminata e la strada per Mosca aperta.
Le conseguenze della battaglia di Bialystok furono gravissime per il comando sovietico. Esso dovette impegnare subito le riserve strategiche per chiudere la grande falla aperta nel dispositivo di copertura del settore più importante dell'intero fronte, a causa della diretta minaccia che si delineava contro Mosca. I Tedeschi d'altra parte ebbero la possibilità, aggirando la vasta regione paludosa del Prypeč, non soltanto di penetrare nella Russia Bianca, ma soprattutto di dare valido appoggio all'azione offensiva del gruppo di armate del sud operante in Galizia, azione diretta alla conquista dell'Ucraina.
La regione di Bialystok tornò ad essere teatro di operazioni nel luglio 1944, durante la controffensiva sovietica di quell'anno. Caduta Grodno il 16 luglio, sfondata la linea del Niemen a N. ed a S. di Alytus, accerchiata Kaunas, le truppe del secondo fronte della Russia Bianca puntarono sulla linea del Narew. Il 27 luglio, dopo una settimana di lotta, fu occupata dai Sovietici.