BETTONA
. Comune dell'Umbria (prov. di Perugia), con 45,24 kmq. di superficie, di cui il 60% occupato da seminativi, e 3848 ab. (1921), viventi per lo più in case sparse. Il centro capoluogo (501 ab.) è situato su un colle prospiciente il M. Subasio, a 355 m. s. m., ed è l'antica Vettona, luogo notevole perché uno dei rari stanziamenti etruschi sulla riva sinistra del Tevere: ha perciò grande importanza, per le caratteristiche architettoniche che rivela e per le iscrizioni e per le sculture che vi si son rinvenute, la tomba a camera del sec. II a. C., scoperta a poca distanza dall'abitato.
Dell'età medievale conserva qualche buon tratto di mura, la chiesa di Santa Maria Maggiore (sec. XIII), in gran parte rifatta ma con resti romanici e gotici, e il palazzetto del podestà (sec. XIV), sede di una piccola pinacoteca. Se non possiamo ricordare come nativo di Bettona alcuno dei numerosi pittori umbri, la piccola città conserva però ancora oggi qualche importante dipinto. Così del Perugino ha nella chiesa già ricordata una tela con S. Anna, la Vergine e il Bambino, S. Crispolto e S. Antonio di Padova, e nella pinacoteca ha una Madonna della Misericordia e una tela votiva (1512) con S. Antonio di Padova. Nella medesima chiesa è anche uno stendardo della bottega di Niccolò Alunno; nella pinacoteca sono ancora un affresco staccato di Fiorenzo di Lorenzo rappresentante S. Michele Arcangelo, una SS. Trinità di Tiberio d'Assisi (1513), due tele firmate del Ribera raffiguranti i Ss. Pietro e Paolo.
Già antica sede vescovile, Bettona fu - dopo lo scempio delle invasioni barbariche - riunita alla diocesi d'Assisi. Luogo fortissimo per natura e in posizione strategica, perché sul confine tra Perugia ed Assisi, fu sempre disputato fra i comuni limitrofi e fra i Baglioni e i papi. Ribellatasi al comune perugino nell'aprile del 1343, sostenne nel luglio del 1352 un memorabile assedio: per il tradimento delle soldatesche dell'arcivescovo Visconti, fu saccheggiata ed arsa e i suoi abitanti portati in massa prigionieri a Perugia. Crispolto Crispolti, fuoruscito perugino, che col favore dei Visconti e dei Ghibellini se n'era fatto signore, fu decapitato dai Perugini. Restaurata e ripopolata dal cardinale Albornoz nel 1371, Bettona passò, sotto Giulio II, ai Baglioni; ma nel sec. XVII tornò sotto il diretto dominio della Chiesa.
Giampaolo Baglioni, conte di Bettona, ne riformò gli statuti, e vi emanò una serie di bandi generali, pubblicati nel 1600 a Perugia. Vi si ritirò negli ultimi anni di sua vita e vi si spense Malatesta Baglioni.
Bibl.: G. Bianconi, Su Bettona terra antichissima ed illustre dell'Umbria, Perugia 1892; id., Bettona Umbro-etrusca e Romana, Firenze 1896; G. Cultrera, Tomba a camera etrusco-romana rinvenuta presso Bettona, in Notizie degli scavi, Roma 1916; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923.