Filologo statunitense (Chicago 1882 - Roma 1965); studiò a Chicago, a Monaco (1906), a Roma (1906-08); fu prof. di lettere classiche nelle univ. di Pittsburgh (1909-19), dello Iowa (1919-25), di Chicago (1925-44), del North Carolina (1944-59). Approfonditi studî sulla tradizione manoscritta e sulla fortuna di autori latini (Livio, Catullo, poeti elegiaci, ecc.) lo portarono a un sempre maggiore interesse per l'umanesimo e il preumanesimo soprattutto nei suoi aspetti culturali: alcuni dei suoi numerosi saggi sono raccolti in Studies in the Italian Renaissance (1955). Si occupò in particolare della satira romana, della storia dell'alfabeto e di paleografia latina: Ancient writing and its influence (1932); The origin and development of humanistic script (1960). Nel campo umanistico dette edizioni critiche di alto valore; curò il censimento dei codici petrarcheschi negli USA (Petrarch manuscripts in the United States, 1964), segnalando tra l'altro la presenza, in un codice posseduto dall'univ. della Pennsylvania, di uno scritto inedito (la Collatio inter Scipionem Alexandrum Hanibalem et Pyrrum); per lungo tempo lavorò a uno studio sulla biblioteca del convento di S. Marco a Firenze, condotto a termine da Ph. A. Stadter (The public library of Renaissance Florence, 1972). Da ricordare ancora The humanism of Coluccio Salutati (1963).