BERNARDO
B. è il primo vescovo della diocesi di Vado-Savona di cui si conosce con sicurezza il nome, anche se non è noto quando egli venne insediato nel suo vescovato. Era stato monaco benedettino, forse nel monastero di Lérins nell'isola di St.-Honorat in Provenza. Questa ipotesi si basa sulla circostanza che B., che si qualifica egli stesso monaco benedettino, nell'atto di fondazione del monastero di s. Eugenio nell'isola di Bergeggi del 3 marzo 992 (il primo documento che lo ricorda), nominò abate del nuovo monastero il monaco Tibeico (o Tiberio) e "sacerdote canonico e ministro particolare" il monaco Adamo, ambedue provenienti da quel monastero.
Assai discussa è la questione se B. fu il primo vescovo che trasferì la sua sede da Vado a Savona. Il problema si ricollega strettamente a quello dei rapporti del vescovo con i conti-marchesi di Vado. Si può supporre con buone ragioni che l'antagonismo tra l'autorità vescovile e quella comitale, esploso probabilmente già alla fine del sec. IX, indusse i vescovi ad appoggiarsi sempre più sul castello di Savona, da molto tempo in loro possesso, per sottrarsi all'influenza dei conti, ma non è possibile stabilire, quando lasciarono definitivamente la sede di Vado. Questa situazione spiega forse anche l'oscillazione del titolo vescovile in quell'epoca. Nell'atto di fondazione del monastero di S. Quintino in Spigno del 4 maggio 991 da parte dei marchese Anselmo, figlio dei capostipite della casa Aleramica che regnava nel contado di Vado, il vescovo, di cui non è indicato il nome, ma che si può sicuramente identificare con B., porta il titolo di "sancte Vadensis ecclesie", mentre B. stesso nel documento citato del 3 marzo 992 si qualifica come "sancte Vadensis et Saonensis ecclesie episcopus". Il titolo di vescovo di Vado compare per l'ultima volta in un placito del 1004, per essere sostituito poi definitivamente da quello di "vescovo di Savona".
L'imperatore Ottone III concesse a B. il 27 maggio 998, da Roma, un privilegio, con cui confermò alla Chiesa savonese i possedimenti e le entrate, nelle zone di Savona, Acqui, Alba, Mondovì e Casale Monferrato. Il diploma s'inserisce in una serie di privilegi emanati dall'imperatore nel corso della sua seconda discesa in Italia, intesi alla restituzione dei beni ecclesiastici, e significava per B. indubbiamente un rafforzamento della sua posizione nei confronti dei marchesi, anche se non gli attribuiva alcuna giurisdizione.
B. dovette morire non molto prima dell'8 sett. 999, data in cui Ottone III riconfermò al nuovo vescovo di Savona, Giovanni, da lui "nuper" investito, i possedimenti della mensa vescovile.
Fonti e Bibl.: Die Urkunden Otto des III., a cura di Th. von Sickel, in Mon. Germ. Hist., Diplomata regum et imperatorum Germaniae, II, 2, Hannoverae 1893, n. 292, pp. 717 s.; J. F. Böhmer, Regesta Imperii, II,3, a c. di M. Uhlirz, Graz-Köln 1956-57, n. 1281; P. F. Kehr, Italia Pontificia, VI, 2, Berolini 1961, pp. 353 s.; F. Ughelli-N. Coleti, Italia Sacra, IV, Venetiis 1719, coll. 732 s.; G. B. Semeria, Secoli cristiani della Liguria, II, Torino 1843, pp. 193 s.; G. V. Verzellino, Delle memorie… della città di Savona, a cura di A. Astengo, I, Savona 1885, pp. 156 s.; C. Cipolla-G. Filippi, Antichi diplomi di imperatori e re tedeschi nell'Arch. Comunale di Savona, Savona 1893, p. 7; V. Poggi, L'atto di fondazione dei monastero di S. Quintino in Spigno (4 maggio 991), in Misc. di storia italiana, serie 3, VI (1901), p. 54; G. Schwartz, Die Besetzung der Bistümer Reichsitaliens…, Berlin-Leipzig 1913, p. 149; I. Scovazzi-F. Noberasco, Storia di Savona, Savona 1926, I, pp. 111, 115 s.; F. Noberasco, L'isola di Liguria e la badia di S. Eugenio, in Atti della Soc. savonese di storia Patria, XII(1930), pp. 153, 156 s.; Jahrbücher des deutschen Reiches unter Otto II. und Otto III., II, a cura di M. Uhlirz, Berlin 1954, pp. 276, 308; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, coll. 741.