BERNARDO MARIA da Canicattì
Nato a Canicattì fra il 1746 e il 1751 (più probabilmente nel 1747), nel 1765 entrò nella provincia palermitana dei cappuccini. Di lui non abbiamo altre notizie se non quelle riferentisi alla sua attività nelle missioni del Congo, che operavano nella regione corrispondente all'attuale Angola settentrionale.
Designato alla missione il 26 genn. 1778, B. si imbarcò a Lisbona, unitamente ad altri confratelli, alla volta dell'Africa e giunse a Loanda nell'agosto 1779. Superata una grave malattia, dalla quale era stato colpito all'arrivo in Africa, si recò nella regione costiera del Bengo, dove iniziò con fervore l'attività pastorale, dedicandosi con intensità allo studio della lingua ki-mbundu. Nel 1786, nominato vicario apostolico, fu incaricato di effettuare la riscossione di un tributo sulle sepolture che il vescovo della locale diocesi pretese istituire a carico degli indigeni; rifiutandosi di applicare le misure coercitive proposte dal vescovo p. Bonaventura da Ceriana, sostenuto dalla solidarietà del prefetto cappuccino, ottenne di essere esonerato dall'incarico.
Alla partenza dal Congo del p. Bonaventura da Ceriana, nel 1792, B. fu nominato prefetto della missione, responsabilità che tenne sino al 1795. Benché il suo stato di salute risentisse della lunga permanenza nella regione africana, in obbedienza alle disposizioni delle autorità, e forse per sua stessa richiesta, restò ancora nella regione affidata alle sue cure pastorali sino al 1799 o al 1800. Nel 1802, mentre B. si trovava a Lisbona, molto probabilmente senza essere mai rientrato nella sua provincia, il nunzio apostolico nella capitale portoghese, a una richiesta di informazioni da parte della Congregazione di Propaganda Fide, scriveva di lui: " …questo religioso gode qui una ottima opinione, come l'ha goduta per lo spazio di circa venti anni nei regni di Angola e Congo, lo che mi viene assicurato da persone degne di fede: ed oltre a ciò ha egli il vantaggio di sapere un poco la lingua di que' paesi, ed essendo rimasto molto attaccato a quelle missioni, non ha mai cessato d'impiegarsi in loro favore, anche presso questi ministri" (Archivio di Propaganda Fide, Scritture riferite nei Congressi [S.C.], Africa,VI, f. 112 V).
A quanto risulta dai documenti della Congregazione di Propaganda Fide, nel 1803 B. venne nuovamente designato prefetto della missione congolese; si trattenne tuttavia ancora a Lisbona per attendere alla stampa di un vocabolario e di una grammatica della lingua ki-mbundu, pubblicati rispettivamente nel 1804 e 1805. In effetti non tornò più in terra di missione; probabilmente a motivo della sua anzianità, restò a Lisbona in qualità di superiore del locale ospizio dei cappuccini, incarico al quale era stato proposto dal nunzio. Si trovava ancora a Lisbona nel luglio 1834, quando la legge sulla soppressione degli Ordini religiosi costrinse i cappuccini a lasciare il Portogallo; morì mentre si apprestava a tornare in Sicilia il 4 luglio 1834.
Il Diccionario da Lingua Bunda, ou Angolense, explicada na Portugueza e Latina, Lisboa 1804, è dedicato al re del Portogallo; disposto su tre colonne, rispettivamente per i termini in portoghese, in latino ed in lingua ki-mbundu, è preceduto da un breve sommario di osservazioni grammaticali sulla lingua indigena. La grammatica della lingua ki-mbundu, seguita da un supplemento e da un "diccionario abbreviado da lingua congueza", fu edita con il titolo di Colleçao de observaçoes grammaticaes sobre a lingua Bunda, ou Angolense, Lisboa 1805 (una seconda edizione fu edita a Lisbona nel 1869).
Fonti e Bibl.: Notizie su B. M. si ricavano dalle lettere del p. Bonaventura da Ceriana, in Arch. di Propaganda Fide, Scritture origin. riferite nei Congressi (S. C.), Africa, Angola, Congo,V, ff.473-474; VI, ff.57-58, e dalla relaz. redatta dallo stesso, in data 29 maggio 1794, al ritorno in patria, ibid., ff.81-90, nonché dalle lettere di mons. Caleppi, nunzio apostolico a Lisbona, ibid., ff.112-113, 146-147, 164-165, 173-174, e da altri documenti, ibid.,ff. 101,156-157; notizie del tutto sommarie si hanno di lui nei repertori e nelle storie degli autori cappuccini: E. de Alençon, Essai de bibliographie Capucino-Congolaise, in Neerlandia Franciscana, II(1919), pp. 114 s.; Antonino da Castellammare, Storia dei frati minori cappuccini della Provincia di Palermo, IV, Palermo 1926, pp. 208 s.; F. Leite de Faria, Tentativas frustradas para uma casa de Capuchinhos italianos em Lisboa, in Miscell. Melchor de Pobladura, II, Romae 1964, p. 277.