PINO, Bernardino
Commediografo e moralista, nacque a Cagli, dove fu abate di Sant'Angelo di Sortecchio e poi proposto della cattedrale sino alla morte, avvenuta nel 1601. Fu in relazione con Bernardo Tasso, che gli diede a rivedere l'Amadigi, e con Torquato, che ne lodò in un sonetto il "leggiadro e vago stile".
Restano di lui ragionamenti e lettere d'argomento morale e letterario, e alcune commedie, per le quali è specialmente nominato nelle storie della letteratura: Lo Sbratta (1552), Gl'ingiusti sdegni (1553), I falsi sospetti (1574), lodate, in verità, specialmente la seconda, più per la loro castigatezza morale che per il loro pregio artistico.
Bibl.: A. Tarducci, Dizionarietto biografico cagliese, Cagli 1904, p. 155 segg.; L. Celli, L'arte drammatica a Cagli nei secoli XVI e XVII, in Nuova Rivista misena, 1895, p. 53 segg.; G. Mangaroni Brancuti, B. P. commediografo cagliese nel sec. XVI, Cagli 1897.