BERLINA
Con questo termine si chiamò una specie di carrozza a quattro ruote, a più posti, coperta da un mantice, con finestrine chiuse da vetri sul davanti e sugli sportelli, che fu costruita per la prima volta a Berlino, intorno al 1670, su disegno dell'architetto piemontese Filippo da Chiese per Federigo Guglielmo, elettore di Brandeburgo. Poiché il nuovo veicolo poteva essere adoperato comodamente, oltre che per lunghe passeggiate, per viaggi, fu accolto con grande favore così in Italia, dove fin dal sec. XVI si erano usate vetture con i vetri agli sportelli, come in Francia, esso fu presto modificato sostituendo con molle metalliche le corregge di cuoio con le quali eran fatte le sospensioni della carrozzeria all'intelaiatura, e dividendo l'interno in varî compartimenti, aggiungendo un cofano sul fondo per i bagagli, e mettendo i vetri ad ogni parete.
Si ebbero berline per dodici, per due, per una persona sola, che presero rispettivamente, in Francia, il nome di gondole, di vis-à-vis, di dësobligeante. Altre ebbero nome dai loro costruttori. Il tipo di berlina "alla tedesca", con quattro sportelli, per sei viaggiatori disposti su tre panchine parallele, fu adoperato con frequenza alla corte di Francia, e determinò la forma poi usata nelle sontuose carrozze della corte, e delle rappresentanze dello stato nelle cerimonie solenni. Dalla berlina, con il migliorarsi delle strade, derivarono le forme più semplici delle carrozze moderne, di cui si valsero, al loro sorgere, le stesse automobili. Numerosi esemplari, tuttora conservati, e stampe varie testimoniano le forme assunte dalle berline con motivi ed ornati, vere opere d'arte, che seguirono le forme stilistiche in uso nelle età in cui furono costruite. Di quelle sovraccariche di ornati barocchi, che servirono per il seguito del principe Antonio Floriano di Lichtenstein ambasciatore imperiale presso la Santa sede nel 1695, è rimasta memoria in incisioni di Alberto Vincent. Nelle scuderie imperiali di Vienna si conserva tuttora la grande berlina per la quale Pietro Paolo Rubens dipinse i pannelli inferiori. Nel museo del Trianon a Versailles vi sono berline fatte per la corte di Francia agl'inizî del sec. XVIII e quella per il battesimo del duca di Bordeaux eseguita nel 1820. Nell'Armeria di Madrid una berlina del tempo di Carlo III è decorata con motivi neoclassici. Del tutto settecentesca è quella che serviva per le magistrature cittadine, oggi nel museo di S. Martino a Napoli. Sono ancora frequenti esempî di quelle costruite nel secolo scorso. Nel 1898 una mirabile berlina d'oro fu eseguita per la regina Guglielmina d'Olanda, su disegno e per opera dei fratelli Spyker d'Amsterdam. (V. tavv. CLXXVII e CLXXVIII).
Bibl.: O. Uzanne, La locomotion à travers l'histoire et les moeurs, Parigi 1900; per Filippo di Chiese, F. H. Hofmann, Die Kunst and Hofe d. Markgrafen von Brandenburg, Strasburgo 1901; F. Marcevaux, Du char antique à l'automobile, Parigi 1897; L. Belloni, La carrozza nella storia della locomozione, Milano 1901; G. Ferrari, Il legno e la mobilia nell'arte italiana, Milano 1928.