BERENICE figlia di Aulete
Unica figlia legittima di Tolomeo XIII, soprannominato Aulete, era nata dal matrimonio di lui con la sorella Cleopatra Trifena. Quando Aulete nel 58 a. C. fuggì da Alessandria, il potere fu affidato alla moglie e alla figlia e dopo la morte della prima, avvenuta un anno dopo, B. tenne da sola le redini dello stato.
Per impedire il ritorno di Aulete, che, prima a Roma, ospite di Pompeo, e poi ad Efeso presso Gabinio, intrigava per riottenere il trono, gli Alessandrini cercarono per Berenice un principe consorte. Dopo due non riusciti tentativi con due autentici principi seleucidi, si lasciarono indurre ad accettare un certo Seleuco che asseriva di essere imparentato con la casa regnante di Siria. Questi peraltro si rivelò subito così volgare e dappoco che gli Alessandrini, sempre pronti alla satira e allo scherno, lo soprannominarono Κυβιοσάκτης (mercante di pesce salato) e la regina dopo pochi giorni lo fece strangolare. Fu sostituito con Archelao, figlio d'un generale di Mitridate, ma che pretendeva di avere per padre il grande re del Ponto. Anche il secondo matrimonio fu effimero, poiché dopo 18 giorni di coreggenza Archelao morì combattendo contro l'esercito di Gabinio che nella primavera del 55 invase l'Egitto e rimise Aulete sul trono. Uno dei primi atti del restaurato sovrano fu l'uccisione della propria figlia.
Fonti: Strabone, XVII, p. 796; Porfirio, in Fragm. hist. graec., III, 716, 723; Dione, XXXIV, 13, 1; 57, 1; Clemente Aless., Stromata, 1, 21, p. 396.