BENĪ MIDRĀR
. Dinastia di principi berberi appartenenti alla tribù dei Miknāsah (ramo dei Ḍarīsah), che nella seconda metà del sec. VIII e nei secoli IX e X ebbero, attraverso varie vicende e interruzioni, un loro piccolo regno nel sud marocchino, con capitale Sigilmāsah. L'origine di tale principato si riconnette con quel movimento di opposizione dei Berberi contro il dominio arabo che determinò lotte sanguinose e frequenti ribellioni, e nella seconda metà del sec. VIII e nel sec. IX portò alla formazione di varî piccoli stati indipendenti o quasi indipendenti dal califfato (Aghlabiti, Berghawāṭah, Ibāḍiti, Idrīsiti, Rustemidi, ecc.), opposizione che era caratterizzata anche dall'accoglimento, per parte dei Berberi, di dottrine eretiche in contrasto con l'ortodossia sunnita. I Miknāsah che fondarono il principato di Sigilmāsah appartenevano appunto alla setta dei Ṣofriti (Ṣufriyah) ch'era una delle molte branche del Khārigismo; formatasi la comunità religiosa, da essa si sviluppò, come più volte è avvenuto nell'Islām, uno stato. Sembra tuttavia che i Benī Midrār, benché indipendenti, conservassero un atteggiamento rispettoso verso il califfato abbaside. Fondato in Barberia nel sec. X l'impero fāṭimita, i Midrāriti si trovarono alle prese con questa nuova potenza, e la loro capitale fu più volte occupata da generali fāṭimiti. La dinastia dei principi midrāriti fu definitivamente abbattuta nel 976-977, quando Sigilmāsah fu presa dai Berberi Zenātah, condotti da Khazrūn ben Felfūl, che sostenevano la causa dei principi Omayyadi di Cordova.