PESARO, Benedetto
Ammiraglio del sec. XV, appartenente alla nobile famiglia oriunda dalle Marche. Non si conosce esattamente che il suo anno di nascita (1433), e si sa che nel 1465 egli sposò una Duodo. Nel 1499 comandò una parte dell'armata di A. Grimani nella battaglia di Porto Longo e Capo del Papa contro i Turchi. Nominato nel 1500 generalissimo della squadra veneta, inseguì l'armata turca sino dentro i Dardanelli. Portatosi poi a Zante, d'accordo con il capitano generale di Spagna Gonzalo de Cordova, combinò un attacco di sorpresa contro Cefalonia, che dovette arrendersi. Più tardi il P. propose al Cordova un altro tentativo contro Santa Maura, ma, ritiratisi gli Spagnoli, da solo effettuò prima uno sbarco in quell'isola, quindi con otto galere entrò nel golfo di Arta, fortemente difeso dal castello di Prevesa, giunse sino alla cala di Bónitsa dove sorprese undici galere turche, che incendiò e catturò, e, ripassando infine sotto il fuoco di Prevesa, uscì dal golfo senza gravi avarie (25-29 gennaio 1501). Nel marzo dello stesso anno, partendo da Corfù, tentò un colpo di mano sulle galere turche ancorate nel basso corso della Voiussa; ma, sia per una fiera tempesta sopraggiunta, sia per la resistenza opposta, non ebbe successo, e poté salvare le navi soltanto grazie alla sua grande perizia.
Nel maggio 1501 il P. con la sua flotta si diede alla caccia del pirata turco Kemāl Re'īs (Camali delle fonti venete), fece altre azioni contro città e borghi dell'Anatolia, e sbarcò a Napoli di Romania (Nauplia) liberando la città da un nuovo assedio turco. Altro sbarco eseguì a Megara dove gli venne anche fatto di catturare naviglio nemico.
A causa della discordia con gli alleati spagnoli e francesi, il P. dovette rinunziare alla riconquista di Durazzo e aiutare invece le operazioni francesi per uno sbarco a Metelino (ottobre 1501), difesa da Kemāl Re'īs. Il P. mosse poi per Negroponte saccheggiando alcuni porti, e a Milo catturò un altro corsaro turco. Diversi scontri si ebbero nei primi mesi del 1502, ma il fatto d'arme più importante avvenne nell'agosto, quando la squadra veneta si portò a Santa Maura, che si arrese il giorno 20.
Il mese seguente il P. si accinse da solo a ritentare un'azione contro Durazzo, ma il maltempo lo costrinse prima a riparare a Corfù e poi a svernare a Santa Maura.
Il dolore per la pace che Venezia fece con i Turchi, e che comprendeva la restituzione di Santa Maura agl'infedeli, aggravò le condizioni di salute già non buone del P., che morì il 10 agosto 1503 a bordo della sua galera.
Bibl.: C. Manfroni, Storia della marina italiana, Roma 1897; M. Nani Mocenigo, Il capitano generale da mar Benedetto Pesaro, in Rivista del comune di Venezia, settembre-novembre 1932; M. Brunetti, Un implacabile ammiraglio della Serenissima, Benedetto Pesaro, in Rassegna veneta di lettere ed arti, Venezia 1932.