BELYJ, Andrej, pseudonimo di Boris Nikolaevič Bugaev
Poeta russo, nato nel 1880, figura molto complessa della generazione che ha dominato il primo ventennio del sec. XX. Poeta e pensatore, il B. ha partecipato intensamente al movimento simbolista russo, al quale ha portato un suo contributo personale teorico e artistico. Alle diverse fasi della sua attività poetica corrispondono varî cicli creativi, detti dal poeta sinfonie; e il B. è dominato in questo periodo dalla tendenza mistica che aveva ereditata dal filosofo Solovév. La reazione seguita alla rivoluzione del 1905 fece sentire il suo effetto deprimente su di lui come su altri poeti (per es. Blok); e di questo nuovo stato d'animo testimoniano i versi degli anni 1909-1911. Nel 1909 il B. pubblicò il suo primo romanzo Il colombo d'argento, a cui seguirono nel 1913 Pietroburgo, nel 1917 Kotik Letaev e nel 1925 Mosca. Al 1918 appartiene il poemetto Cristo è risorto, pubblicato insieme a I dodici di Blok e considerato come un'esaltazione del nuovo regime bolscevico, dal poeta in realtà riconosciuto. Particolare rilievo ha nell'opera poetica del B. l'esaltazione della Russia. E una delle sue peculiarità è la sua grande sensibilità musicale. Una scelta delle poesie: Stichotvorenyja, è stata pubblicata a Berlino nel 1922.
Traduz.: tedesche: Die Silberne Taube, Francoforte 1912; Petersburg, Monaco 1919; Auf der Wasserscheide (Saggi critici e filosofici), Stoccarda 1922; - francesi: nella Anthologie des poètes russes dello Chuzeville, Parigi 1914; - italiane: nella Antologia dei poeti russi del XX secolo della Olkienizkaia Naldi, Milano 1924; Il villaggio Tzielebievo e Ciò che gli disse il crepuscolo, trad. di Olga Resnevič (frammenti del romanzo Il colombo d'argento) in Russia, I, 1920-21.
Bibl.: E. Lo Gatto, La letteratura russa del sec. XX, Roma 1928; id., La poesia russa della rivoluzione, Roma 1923; V. Posner, Panorama de la littérature russe, Parigi 1929.