BELIZE.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Anna Bordoni. – Stato dell’America Centrale istmica, situato nella parte sud-orientale della penisola dello Yucatán. La popolazione (312.698 ab. al censimento del 2010, 339.758 secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) è composta da meticci (50%), creoli (21%), indigeni raccolti sotto la denominazione di ‘maya’ (10%), garifuna (5%) e da una piccola percentuale di bianchi. La difficile integrazione tra le diverse etnie rappresenta uno dei principali problemi, così come il transito dei traffici internazionali di droga, il riciclaggio di denaro, la corruzione e l’aumento delle morti violente collegate alla criminalità organizzata. Nonostante l’economia sia sorretta solo dal turismo e dalle rimesse degli emigrati, il reddito annuo pro capite è elevato, nascondendo tuttavia un’enorme disparità tra ricchi e poveri. Il B. dipende dall’estero per soddisfare la domanda interna di energia e di beni di consumo e questo spiega l’enorme passivo della bilancia commerciale.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Gli squilibri macroeconomici del Paese originati dalle politiche espansive adottate tra gli anni Novanta e Duemila, costrinsero il governo a negoziare con i creditori stranieri la ristrutturazione del debito: un accordo in tal senso fu raggiunto a inizio 2007, attraverso l’emissione di un superbond da circa 550 milioni di dollari con scadenza nel 2029. L’anno fu inoltre caratterizzato da proteste di piazza contro la criminalità diffusa e la radicata corruzione, testimonianza di un malcontento che trovò espressione nelle successive elezioni del febbraio 2008: ad aggiudicarsi la vittoria fu l’United democratic party (UDP), all’opposizione dal 1998, e il suo leader Dean Barrow divenne il primo premier di colore del Belize. Nel 2009, l’esecutivo operò la nazionalizzazione di Telemedia Belize ltd., principale operatore di telecomunicazioni del Paese: l’iniziativa, giudicata incostituzionale, fu ripetuta nel 2011, e la Costituzione fu modificata per prevenire nuove censure all’operazione. Tra le altre misure adottate dal governo, l’inasprimento della normativa per contrastare gli elevati tassi di criminalità violenta, piaga del Paese assieme al traffico di droga. Convocate le elezioni con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, nel marzo 2012 l’UDP si confermò alla guida del Paese pur riducendo sensibilmente la sua maggioranza, che passò da 25 a 17 seggi su 31. Rilegittimato dal voto popolare, Barrow poté procedere a una nuova negoziazione per la ristrutturazione del superbond.
A livello internazionale rimaneva irrisolto il tema delle rivendicazioni del Guatemala sul territorio del B.: nel dicembre 2008, le parti sottoscrissero un accordo per deferire la questione alla Corte internazionale di giustizia, previa approvazione referendaria dei rispettivi corpi elettorali. Il referendum, previsto per il 6 ottobre 2013 in entrambi i Paesi, fu però rimandato.