BEI (Banca Europea per gli Investimenti; EIB, European Investment Bank)
BEI (Banca Europea per gli Investimenti; EIB, European Investment Bank) Istituto finanziario internazionale senza fini di lucro, con sede in Lussemburgo, costituito con il Trattato di Roma del 1957 per erogare o garantire prestiti destinati allo sviluppo industriale, energetico e infrastrutturale, nell’interesse generale dei Paesi membri della Comunità Europea.
La BEI, che opera nella UE e in circa 140 Paesi con cui ha concluso un accordo di cooperazione, concede prestiti ai settori pubblico e privato, per finanziare progetti, nelle seguenti aree: coesione e convergenza delle regioni della UE; sostegno alle piccole e medie imprese; ambiente; ricerca, sviluppo e innovazione; trasporti; energia. Diversamente dalle banche commerciali, non gestisce conti bancari personali, non effettua operazioni allo sportello e non fornisce consulenza per investimenti privati; concede invece prestiti a lungo termine per progetti di investimento, ma non eroga sovvenzioni. I suoi interventi sono volti principalmente a favorire lo sviluppo delle regioni svantaggiate e ad accrescere l’indipendenza energetica della Comunità, attraverso l’ammodernamento e la riconversione di imprese già esistenti e la creazione di nuove.
La BEI è guidata da un consiglio dei governatori, composto dai 27 ministri delle Finanze, è dotata di personalità giuridica autonoma, distinta da quella della Comunità Europea, e dispone di un proprio capitale, sottoscritto dagli Stati membri secondo una ripartizione che riflette il peso economico di ciascuno. Non utilizza fondi del bilancio della UE; si finanzia autonomamente, mediante l’emissione di prestiti sui mercati finanziari. Poiché i suoi azionisti sono i 27 Stati membri, la BEI beneficia sul mercato dei capitali del migliore rating di credito (tripla A), che le consente di mobilitare, a condizioni estremamente competitive, importanti volumi di risorse finanziarie. Non avendo scopo di lucro, è in grado di offrire condizioni di credito altrettanto favorevoli. Non può, tuttavia, coprire più del 50% del costo totale di un singolo progetto.
L’attività si è ampliata e intensificata a seguito della creazione dell’Unione economica e monetaria europea (➔ UEM), del conseguente rilievo assunto dalla politica di coesione tra regioni comunitarie e dell’opera di sostegno ai Paesi candidati a entrare nell’Unione. Nel 1994 è stato creato un Fondo europeo per gli investimenti (➔), come joint venture fra la BEI, l’Unione Europea e alcune banche e istituzioni finanziarie europee, di cui la BEI costituisce l’azionista di maggioranza, con la funzione di assistere le Piccole e Medie Imprese (➔ PMI) attraverso la concessione di garanzie di investimenti a lungo termine, soprattutto nel settore delle infrastrutture. In accordo con le indicazioni dei Consigli europei di Lisbona e di Feira del 2000, la BEI ha avviato il programma cosiddetto I2I (Innovation 2010 Initiative), con l’obiettivo di stimolare l’imprenditorialità, l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano, concedendo alle Piccole e Medie Imprese prestiti a medio termine e garanzie bancarie, e finanziando attività di capitali di rischio.
La BEI è un’istituzione autonoma, decide cioè in merito alle operazioni di emissione ed erogazione di prestiti esclusivamente in funzione della validità di ciascun progetto e delle opportunità offerte dai mercati finanziari. Per garantire la trasparenza, la Banca riferisce ampiamente su tutte le sue attività. Nel perseguire gli obiettivi della UE, la BEI mantiene una stretta collaborazione con le istituzioni europee, in particolare attraverso la partecipazione di suoi rappresentanti ai lavori di diverse commissioni del Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri ECOFIN. Promuove, inoltre, lo sviluppo sostenibile nei Paesi candidati e potenzialmente candidati a far parte della UE, in quelli che confinano a Sud e a Est con l’Unione e nei partner di altre regioni. Essa attua, infine, il capitolo finanziario degli accordi conclusi nel quadro delle politiche di aiuto e di cooperazione allo sviluppo della UE. A tale riguardo, interviene nei Paesi mediterranei e nei Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Paesi ACP).