BAUTZEN (A. T. 53-54-55)
Città della Sassonia, capoluogo della Lusazia Superiore (Oberlausitz), a est di Dresda, lambita a occidente dal fiume Sprea, 219 m. sul mare, presso le ultime pendici dei monti di Lusazia. È ricordata per la prima volta col nome slavo di Burg Budissin; la forma tedeschizzata Bautzen appare solo nel 1523 ed entrambi i nomi furono usati indifferentemente fino a quando nel giugno 1868 fu prescelto quello di Bautzen. Che si tratti di un insediamento antico è provato dai resti dell'età della pietra, del bronzo e del ferro, conservati nel Museo civico.
Il primitivo nucleo della città si sviluppò attorno al Castello (Ortenburg), all'estremità NO. del centro odierno, presso il luogo dove la Sprea forma un'ampia curva attorno a una collina, che costituiva un ottimo luogo di difesa. Della città sono ben visibili le tracce di due ingrandimenti successivi e di uno recentissimo avvenuto oltre la seconda cerchia di mura. I primi appaiono esaminando i due diversi luoghi di convegno, il Hauptmarkt originario, ai piedi del castello, e il Kornmarkt più tardo, quando la primitiva cerchia è stata allargata. Presso il castello è la cattedrale. Di frome ad essa, è il municipio, costruzione del 1704. La via più importante del centro odierno è la Kaiserstrasse che congiunge la parte antica con quella a sud e a est; questa è caratterizzata in confronto all'altra da vie larghe che si tagliano ad angolo retto. Ancora più recente è lo sviluppo della città a SE. e NO., sulla sinistra della Sprea; il 15 novembre 1922 fu unito a Bautzen anche il vicino villaggio di Seidau, popolato in gran parte da Lusaziani.
A lungo contesa tra Boemi e Tedeschi e posseduta per molto tempo dai primi, Bautzen fu incendiata nel maggio 1634, durante la guerra dei Trent'anni, e passò ai secondi nel 1635. Durante le guerre napoleoniche si ebbe nei pressi uno scontro, il 20 e il 21 maggio 1813 (v. napoleone). Le buone comunicazioni ferroviarie, che hanno consolidato la situazione di Bautzen come importante mercato, hanno anche facilitato il suo sviluppo industriale (carta, tessuti, macchine, fabbricazione di calze, camicie, e organi per chiese) e demografico (40.348 abitanti nel giugno 1925). È il principale centro culturale dei Serbi di Lusazia (v.). Interessanti nel contado, durante le feste, i costumi lusaziani.
Arte. - Nella cattedrale di S. Pietro (consacrata nel 1221, coperta a vòlte nel 1492-97 e dal 1524 chiesa comune al culto evangelico e cattolico) si nota l'altar maggiore, opera di Giorgio Fossati da Marco presso Lugano (1722-24), con quadro di Giannantonio Pellegrini da Venezia (1675-1741); un crocifisso in legno del 1513-14, capolavoro dello scultore barocco Baltasar Permoser (1651-1732). Nel castello di Ortenburg, presumibilmente fondato nel 957, ma nell'insieme costruzione gotica (1483-86), sul torrione si trova il monumento in arenaria di Mattia Corvino (1486), forse opera dello scultore e pittore Hans Olmützer, oriundo della Slesia (circa 1483-1518). Il museo comunale provinciale, della diocesi di Melssen, ha importanti opere gotiche e barocche, una galleria d'arte moderna e una collezione di disegni. Notevoli le monumentali statue in legno di Baltasar Permoser, le vibranti pitture d'altare di Giannantonio Pellegrini (la Consegna delle chiavi del 1723-24; la SS. Trinità del 1725), oltre a numerosi lavori di pittori locali.
Bibl.: Rauda, Die mittelalt. Baukunst Bautzens, Görlitz 1905.