PUOTI, Basilio
Letterato, nato di nobile famiglia il 27 luglio 1782 a Napoli, ivi morto il 19 luglio 1847. Fu buon conoscitore delle lingue classiche; ma suo studio preferito fu la lingua italiana, rispetto alla quale seguì, sebbene senza troppa rigidezza, le dottrine dei puristi, che sostenne in varî scritti. Egli è tuttavia specialmente noto per la scuola che tenne aperta in Napoli dal 1825 alla morte, nella quale si conversava e si discuteva, sotto la guida del maestro, intorno ai passi di autori antichi tradotti dagli alunni o intorno alle loro composizioni originali, badando soprattutto alla purità della lingua; ma intanto, senza che il maestro se lo proponesse, si risvegliavano nei giovani sensi d'italianità. Infatti il governo borbonico finì con l'avere in sospetto il P., dalla cui scuola uscirono patrioti come L. La Vista, L. Settembrini, F. De Sanctis.
Frutto della scuola furono, tra l'altro, varie edizioni di testi italiani dei primi secoli, le Regole elementari della lingua italiana (1833), le Lezioni di eloquenza e letteratura (1836), il trattato Della maniera di studiare l'eloquenza e la letteratura italiana (1837), L'arte di scrivere in prosa per precetti e per teoriche (1843), un Vocabolario domestico napoletano-toscano (1841), un Dizionario di francesismi (1845).
Bibl.: Una larga bibliografia è in appendice all'Epistolario del P. pubblicato da G. Guidetti, Reggio Emilia 1914. Notizie intorno a lui in L. Settembrini, Elogio del marchese B. P., in Scritti vari, I, Napoli 1889, p. 93 segg.; V. Fornari, Elogio di B. P., in Atti dell'Accademia della Crusca, 1879; F. De Sanctis, L'ultimo dei puristi, in Saggi critici; B. Zumbini, Il Leopardi a Napoli, Napoli 1898.