BARRAL de Monteauvrard, Giulio Cesare conte di
Diplomatico, nato a Bissy, in Savoia, il 31 luglio 1815. Entrò "nella carriera consolare sarda nel 1839 e, dopo un passaggio di sei anni nella magistratura, riprese servizio al Ministero degli esteri nel gennaio 1849, reggendo la legazione di Berna dall'ottobre di quell'anno a quello del 1852, quando fu trasferito come consigliere a Parigi. Cavour lo nominò il 18 luglio 1856 ministro residente a Francoforte, presso la Confederazione germanica. Erano gli anni in cui il conte di Bismark, rappresentando la Prussia nella Dieta di Francoforte, vi faceva una sistematica opposizione all'Austria, mirando ad espellerla dalla confederazione. Il B., interprete delle direttive del suo capo, secondò del suo meglio l'opera del Bismarck, annodando amichevoli relazioni che gli furono preziosissime, quando nel 1864 fu trasferito a Berlino come ministro d'Italia, mentre a Francoforte era tuttora accreditato come ministro di Sardegna. Fu arduo compito quello del B. di ottenere il riconoscimento del regno d'Italia da parte dei varî stati germanici, segnatamente della Baviera e della Sassonia. Egli attendeva anche a negoziati commerciali con lo Zollverein, prodromo di accordi politici che dovevano condurre all'alleanza militare italo-prussiana. Nei negoziati per la conclusione di quest'ultima, il B. ebbe gran parte. Dalle memorie del gen. Govone e dagli scritti autobiografici e polemici del Lamarmora è possibile ricostruire l'azione del B. di fronte alle proposte del Bismarck. In sostanza, il B. tendeva a resistere alle domande d'impegni eventuali che il Bismarck avrebbe voluti dall'Italia. Dopo la battaglia di Sadowa, il barone Ricasoli diede ordine al B. di raggiungere il Bismarck al quartiere generale prussiano, ma egli non riuscì a guadagnare un'adeguata influenza nelle trattative di pace. Concluse le quali, il B. succedette al Menabrea nella legazione di Vienna nel 1867, e l'anno dopo fu trasferito a Bruxelles. Quando il duca d'Aosta accettò la corona di Spagna, il B. fu accreditato presso di lui nel 1871 come ambasciatore del re d'Italia; ma, dopo l'abdicazione del re Amedeo, tornò come ministro a Bruxelles. Morì il 3 dicembre 1880 nel suo Castello di Bissy.