NEWMAN, Barnett
NEWMAN, Barnett - Pittore, nato il 29 gennaio del 1905 a New York, dove è morto il 4 luglio 1970. Dopo aver frequentato l'Art Students League seguendo gl'insegnamenti di D. Smith, J. Sloan e W. von Schlegel, N. completò i suoi studi al City College, sempre a New York, e infine si laureò presso la Cornell University. Dal 1947 come uno dei più attivi organizzatori, con W. Baziotes, M. Rothko e R. Motherwell, della scuola Subject of the artist e attraverso il periodico Tiger's Eye (1947-48), N. svolse un'intensa attività teorica prendendo una netta posizione nei confronti del regionalismo americano e dell'astrattismo geometrico europeo, cercando piuttosto ispirazione nella forza e vitalità creativa dell'arte degl'indiani della costa nord-occidentale e in quella precolombiana. Nelle intense discussioni, nelle presentazioni a mostre di A. Gottlieb e M. Rothko e in molti altri scritti, N. si contrappose all'energia e all'emotività dell'action painting. Ma in opere come Pagan void (1946) o Genetic moment (1947) ancora si ritrova un contenuto e un'elaborazione pittorica emozianale ed evocativa. Soltanto alla fine degli anni Quaranta, a partire da un'opera come Onement I (1948), con una liberazione definitiva dal disegno e dalle forme, sia pur disgregate, N. focalizzò la sua ricerca nell'interesse per vasti campi cromatici uniformi, segnati, ma non interrotti, da linee o strisce, creando uno spazio vitale ed espressivo che esclude ogni forma di rappresentazione o di simbolismo. Questo rigore che N. mantenne costante e che esprime tutta la drammaticità e la problematicità della sua pittura, dal grande dipinto Vir eroicus sublimis (1950-51), a Profile of light (1967), a Queen of the night II (1967), a Chartres (1969), per citare soltanto alcune delle sue opere, ha avuto un grande peso e significato nella formazione della più giovane generazione americana. Importanti retrospettive di N. si sono avute a New York nel 1971 e ad Amsterdam nel 1972. Vedi tav. f. t.
Bibl.: H. Rosenberg, Barnett Newman, The living Rectangle, New York 1963; Th. B. Hess, Barnett Newman, ivi 1969; B. Reise, The stance of Barnett Newman, in Studio International, 179 (1970), n. 919, pp. 49-63; D. Judd, Barnett Newman, ibid., pp. 67-69.