BARILE
. La moneta fiorentina del valore di soldi 12 e denari 6, chiamata già carlino e anche battezzone perché vi era figurato S. Giovanni che battezza Gesù Cristo al rovescio del solito giglio fiorentino, riformata nel 1505, cominciò a prendere il nome di barile e anche gabellotto, perché rappresentava l'esatto valore del dazio che si pagava per introdurre a Firenze un barile di vino. Il valore venne poi equiparato a quello del giulio o 40 quattrini. In un bando senza data di Lorenzo de' Medici duca di Urbino (1516-1519), si lesse da alcuni barile feretrano, valutato quattrini 37½; siccome però non si conosce moneta urbinate di tal valore, si deve credere che debba leggersi barile fiorentino, tanto più che il bando enumera quasi interamente monete di altri luoghi d'Italia e una soltanto di quelle speciali del ducato.
Bibl.: C. Kunz, Monete inedite o rare di zecche italiane. Monete dei conti e duchi di Urbino, in Riv. ital. di numism., XVIII (1905), pp. 254-256; E. Martinori, La moneta. Vocabolario generale, Roma 1915, p. 29; F. Vettori, Il fiorino d'oro illustrato, Firenze 1738, p. 407; G. A. Zanetti, Nuova raccolta delle monete e zecche d'Italia, I, Bologna 1775, pp. 62-63.