banca d'affari
banca d’affari Organismo finanziario che sovvenziona investimenti a lungo termine, svolgendo la sua attività anche tramite l’acquisizione di partecipazioni al capitale delle imprese assistite. La b. d’a., a differenza della b. commerciale, non contempla depositi in denaro da parte dei propri clienti.
L’origine remota della b. d’a. ne colloca l’archetipo già nel lontano Medioevo. Nata inizialmente solo per finanziare le compagnie mercantili, si diffuse rapidamente, consentendo a soggetti diversi di estinguere debiti ed effettuare pagamenti senza utilizzare la moneta, che venne in parte sostituita da nuovi strumenti di pagamento, come le cambiali e gli assegni, capaci di ridurre considerevolmente il rischio di furto, in quei tempi sensibilmente elevato. In Inghilterra, agli inizi del 19° sec., con il nome di merchant bank, la b. d’a. assunse il ruolo fondamentale di garante nel pagamento e nella riscossione delle cambiali, fino ad allora malviste, dalle controparti commerciali, come strumento di pagamento, per effetto del rischio di credito insito in esse.
Le b. d’a., in una fase preliminare, si sono anche dedicate al cosiddetto underwriting, un processo con supporto specializzato a quei soggetti, imprese in primis, che intendono raccogliere fondi attraverso l’emissione di titoli azionari e/o obbligazionari. La graduale evoluzione delle b. d’a. ha ampliato il paniere di servizi offerti includendo, tra gli altri, l’attività di gestione del rischio, volta a identificare, quantificare e gestire i rischi finanziari.
Eterogenee sono le accezioni assegnate dalla letteratura all’espressione b. d’a., motivate da un mutamento, negli anni, dei servizi da essa offerti. Tra i sinonimi maggiormente utilizzati per identificarla si distingue quello di investment bank (banca d’investimento), la cui genesi risale al 1933 negli USA quando, per effetto del Banking Act (➔), furono separate le attività di investment banking, intese come l’offerta di servizi finanziari, atti ad agevolare l’emissione di strumenti che gli investitori avrebbero sottoscritto alimentando il mercato dei capitali, dal commercial banking, sintetizzabile nelle attività di raccolta del risparmio, con l’obbligo di rimborso ed esercizio del credito.
Nello scenario attuale, le b. d’a. forniscono consulenza specializzata a imprese che operano in settori diversi, offrono supporto e competenze approfondite in operazioni di fusione e acquisizione (merger and acquisition) e si occupano, altresì, di investimenti dal rischio elevato. Le peculiarità dei servizi offerti escludono l’erogazione degli stessi a quei soggetti che il mercato finanziario è solito definire come clientela retail o al dettaglio. Le b. d’a. si rivolgono, infatti, a entità molto più complesse e articolate, per natura e competenze, tra cui sono da annoverare: compagnie di assicurazioni, Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR), controparti qualificate e grandi investitori.
Nel corso dell’ultima crisi finanziaria (2008), i cui effetti si sono manifestati in modo tangibile sia sul mercato finanziario sia sull’economia reale, 3 delle principali b. d’a. mondiali (Bear Stearns, Lehman Brothers e Merrill Lynch), considerate unanimemente titani del sistema finanziario statunitense, sono fallite o sono state acquisite da altri gruppi finanziari.