BAGLIONI, Baglione
"Dominus Balione domini Guidonis" nell'estimo del 132o dì Porta S. Pietro, parrocchia di S. Donato; "dominus Balionus domini Guidonis domini Baleonis" nel catasto del 1361, stessa porta, stessa parrocchia; "dominus Ballio domini Guidonis domini Iohannis de Balionibus miles" in un documento del 1344. Si tratta certamente di una sola persona. Il B. è nel 1321 ambasciatore perugino al rettore di Spoleto, che si trova a quel tempo a Spello. Il 26 settembre dello stesso anno è tra i "sapientes viri" eletti "super custodia, reparatione et defensa civitatis, burgorum et comitatus". L'8 apr. 1322 è ricordato con il fratello Paolo come testimone nell'"instrumentum submissionis" di Assisi a Perugia. Insieme a Baglione di Gualfreduccio lo troviamo il 16 giugno 1331 ad accompagnare il nuovo abate di S. Pietro, Ugolino (III), a prendere possesso del monastero. Il 14 giugno 1333 il B. è registrato con i figli nel "libro rosso", tra i magnati perugini. Ma non si hanno, per ora, altri elementi circa la sua posizione negli eventi che portarono, al principio del 1332, all'esilio dei Baglioni, dopo l'uccisione di Oddo degli Oddi. Con tutta probabilità il B. è il cavaliere che i Fiorentini il 17 ott. 1343 scrivono a Perugia d'aver ricevuto con piacere insieme ad altri due ambasciatori perugini e che chiedono sia lasciato qualche tempo ancora a Firenze perché collabori ulteriormente alla pacificazione interna di Firenze e di Arezzo. Il B. potrebbe essere anche il "M. Baglione" senz'altra specificazione, inviato secondo il Pellini a Spoleto nel 1343, in un anno, cioè, in cui è difficile immaginare che il Comune dì Perugia intendesse utilizzare i servizi dell'altro Baglione, il figlio di Gualfreduccio, compromesso nell'avventura fiorentina del duca d'Atene. Il 21 febbraio 1344 il maggior consiglio di Perugia nomina, insieme ad altri il "miles" Baglione di Guido di Giovanni di Baglione suo sindaco e procuratore per stringere alleanza con i Comuni di Firenze e di Siena. Il medesimo è ricordato, il 1° marzo, quale parte contraente nel documento della lega decennale stretta dai tre Comuni. Il 1° aprile, poi, dello stesso 1344, il B. è nominato sindaco e procuratore a stringere accordi, sempre con Firenze e Siena, per il mantenimento di Arezzo nel campo guelfo. Lo vediamo, il successivo 11 maggio, menzionato nel documento che sanziona tali accordi. Potrebbe anche essere, il B., il magistrato (capitano secondo alcuni, podestà secondo altri) lasciato nel 1348 a Napoli da Luigi d'Ungheria. Tuttavia anche il nome di Baglione di Gualfreduccio è in discussione per la carica napoletana. Uguale incertezza esiste per il Baglione ambasciatore a Città di Castello nel maggio 1359.
Nell'estimo del 1320 il B. figura allibrato per 500 lire. Nel catasto del 1361 i suoi beni vengono complessivamente stimati 5109 lire.
Il B. morì probabilmente prima del 6 febbr. 1365. Dei suoi figli è ricordato Ciallo. Il 2 nov. 1397 è ancora viva la vedova del B., Poliutia.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Perugia, Libra,2, c. 3v; Catasto, 1° gruppo, 11, cc. 173r-175r; Consigli e ríformanze, 19, c. 92r; 20, c. 74r; Documenti per la storia di Arezzo nel Medioevo, raccolti a cura di U. Pasqui, III, Firenze 1937, p. 79; Cronache della città di Perugia,a cura di A. Fabretti, I, Torino 1887, p. 99; Storie pistoresi,in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XI, 5, a cura di S. A. Barbi, p. 234; P. Pellíni, Dell'historia di Perugia..., Venetia 1664, I, pp. 446, 557; V. Ansidei, Alcuni appunti per la storia delle famiglie perugine Baglioni e Degli Oddi (Nozze Manzoni-Degli Oddi), Perugia 1901, p. 15; G. Degli Azzi Vitelleschi, Le relazioni tra la repubblica di Firenze e l'Umbria nel sec. XIV, I, Perugia 1904, docc. 114, 335; II, ibid. 1909, docc. 303, 304, 305; Le carte dell'Archivio di S. Pietro di Perugia, a cura di T. Leccisotti e C.Tabarelli, I, Milano 1956, p. 198.