baby-cocainomane
baby‑cocainomane (baby cocainomane), loc. s.le m. e f. Giovane consumatore di sostanze stupefacenti.
• Da come la tirano si può già capire perché lo fanno. Ci sono quelli che «la pippo da solo», e di solito sono i casi più problematici. Ci sono quelli che lo fanno sempre e soltanto in compagnia, «per divertirmi», però sempre più spesso, alle feste, in discoteca, nei bagni del bar per prolungare l’happy hour. O prima di uscire con le ragazze, «per sentirsi all’altezza, per essere adeguati alle richieste di una società sempre più competitiva», spiega la dottoressa Micaela Colombo. Coi baby cocainomani lei parla ogni giorno, ne raccoglie le storie, la disperazione sottile, la richiesta d’aiuto, (Paolo Berizzi, Repubblica, 11 novembre 2006, Milano, p. V) • [tit.] Babycocainomani / Cresce il numero dei quattordicenni che fanno uso di droghe pesanti / In casa problema sottovalutato [testo] […] Il baby-cocainomane non è facilmente riconoscibile. «È ormai una droga trasversale che va oltre gli ambienti agiati ‒ racconta ancora il primario Paola Burroni ‒ e poi la si può trovare in discoteca come fuori dalle scuole o ai giardinetti. Il problema è che erroneamente viene considerata meno pericolosa dell’eroina. E invece di cocaina si muore ed è bene che i genitori si mettano in allarme subito». (Emanuela Minucci, Stampa, 10 ottobre 2008, p. 62, Cronaca di Torino) • [tit.] Baby-cocainomani adescati sulla chat / A 13 anni festini a base di droga e sesso fra teschi e simboli «emo». Il capo ha 17 anni (Messaggero, 23 settembre 2009, p. 13, Cronache).
- Composto dal s. m. e f. e agg. inv. baby, di origine ingl., e dal s. m. e f. cocainomane.