azotemia
La concentrazione di azoto che rimane nel sangue dopo che le proteine sono state da esso allontanate con opportuni reagenti e che si indica anche come azoto incoagulabile. Questo azoto non proteico è dato da prodotti di rifiuto dell’organismo, che vengono continuamente eliminati con l’urina come l’urea e l’acido urico; da composti che sono di continuo utilizzati dai tessuti, come gli amminoacidi e i polipeptidi, e da altri prodotti azotati (ammoniaca, creatina, creatinina, ecc.). Il valore normale dell’azoto non proteico oscilla tra grammi 0,20÷0,50‰ qualora si faccia riferimento all’urea e tra 0,10÷0,23‰ qualora si consideri il solo azoto. L’aumento patologico dell’a. è clinicamente assai significativo: riflette infatti sia il catabolisno proteico che disfunzioni renali, nelle quali aumenta più rapidamente e in misura nettamente superiore rispetto agli altri composti azotati; la determinazione a scopi diagnostici dell’azoto non proteico totale è stata praticamente sostituita dalla determinazione dell’azoto ureico.