AVVOLTOIO (dal lat. vulturius; fr. vautour moine; sp. buitre; ted. Kuttengeier; ingl. black vulture)
Sono due le specie italiane appartenenti alla vecchia famiglia Vulturidae e ora più semplicemente agli Aquilidae, e a due distinti generi Aegypius (già Vultur) e Gypaëtus. Il genere Aegypius ha i seguenti caratteri: becco più alto che largo, narici rotonde, testa e gola coperte di piumino, collo nudo dietro e sui lati, zampe grosse, forti, rivestite in alto da una massa di penne detta calzoni, unghie grosse, poco ricurve, ottuse; nidifica sugli alberi; depone uova bianche macchiate di rossiccio. La specie italiana è l'Avvoltoio Aegypius monachus (L.) d'una tinta bruno-nera, opaca, con un collaretto di penne lunghe attorno al collo, rivolte all'indietro e all'infuori, brunastre. Ala lunga 760-850 millimetri. In Italia è in diminuzione; un tempo frequente in Sardegna, ora scarso, più scarso in Sicilia e in Corsica; accidentale sul continente (Veneto, Lombardia, Emilia, Marche, Toscana, Liguria). Sparso nella regione mediterranea dal Portogallo al Caucaso, in Egitto e largamente in Asia. Anche a volo si distingue dal grifone per la sua mole maggiore, colore cupo, e perché, volando, tiene il collo proteso in avanti e non ripiegato; si nutre di carogne; nei paesi caldi lo si riguarda con favore come "spazzino".
L'Avvoltoio degli agnelli, Gypaëtus barbatus grandis Storr, (fr. gypaète barbu; ted. Lammergeier; ingl. bearded vulture) è il più grande degli uccelli da preda del vecchio mondo, maestoso per aria quanto tozzo e poco nobile a terra in riposo; i caratteri del genere sono i seguenti: testa e collo coperti di penne, cera, narici, redini e base della mandibola con fitte setole rigide, che sotto il becco formano un'ispida barba. Si nutre di carogne, più raramente di preda vivente; lascia cadere le ossa delle carogne dalle rocce per romperle e mangiarne il midollo; abita i distretti montani; fa il nido sulle rocce e depone uova giallo-ocra con macchie bruno-rossicce. La specie italiana è disopra nera con testa e collo bianco-gialletto, una linea attraverso la cervice e una macchia sopra l'occhio sono nere; il piumaggio del ventre è rugginoso di vario tono; l'iride è bianca con la membrana sclerotica rosso-vivo; è facilmente riconoscibile a volo per la lunga coda cuneata. Specie in forte diminuzione, già estinta sulle Alpi, eccetto forse tra il Colle di Tenda e Valdieri; dodici esemplari soltanto furono catturati in quarant'anni, una coppia vive ancora nel Parco nazionale del Gran Paradiso; sedentaria ma rara in Sicilia e in Corsica, un po' meno in Sardegna; accidentale in Calabria; è invece largamente distribuita dal Portogallo attraverso l'Europa meridionale sino al Caucaso e verso est in Asia (il limite orientale non è conosciuto).