Pseudonimo del poeta israeliano di origini russe Yeḥiel Perlmutter (n. in Volinia 1904 - m. Tel Aviv 1992), emigrato in Palestina nel 1925. Peculiari sono le caratteristiche della poetica e del linguaggio di Y., che percepì l'esilio dei Palestinesi dopo il 1948 come una sorta di tragedia parallela a quella dell'Olocausto. Alla luce di ciò egli volle creare un idioma con vocaboli e strutture attinte sia dall'arabo sia dallo yiddish, e con questo stile "anti-convenzionale" compose le sue raccolte poetiche (Sheloshīm ῾amūdīm shel Avōt Yeshurūn "Trenta pagine di A. Y.", 1965; Ein lī akshāv "Non ho presente", 1992).