augure
Presso le antiche popolazioni italiche e presso i romani, interprete del volere degli dei, che si rivelava per mezzo di vari segni (fulmini e tuoni, volo degli uccelli, presagi funesti ecc.). A Roma, dove gli a. ebbero importanza soprattutto in età repubblicana, le fonti danno notizia quasi solo di quelli che, riuniti in collegio, erano gli interpreti ufficiali degli auspici di Stato. L’ufficio di a. era a vita e comprendeva l’augurium salutis o consultazione degli a. al fine di sapere se le preghiere per la prosperità dello Stato, dette dai nuovi consoli, erano state gradite dagli dei; la delimitazione del pomerio; l’inaugurazione ed exaugurazione dei templi, dei magistrati, di taluni sacerdozi.