Capitano e architetto militare (Perugia 1526 - Famagosta 1571), appartenente alla nobile famiglia perugina. Educato alla carriera delle armi dallo zio Alessandro Vitelli, con cui fu all'assedio di Pest (1540), partecipò poi, nell'esercito imperiale, alla guerra di Smalcalda (1547). Al servizio del pontefice, fu governatore di Roma (1547-50) e combatté all'assedio della Mirandola (1551). Passato al soldo della Repubblica di Venezia, collaborò con lo Sforza Pallavicino nelle opere di fortificazione del Friuli dove fu avviata la tecnica delle difese avanzate, e fu quindi governatore di Corfù, che provvide a fortificare, e di Nicosia, distinguendosi a Famagosta, assediata dai Turchi, nel 1571. La sua abilità permise una lotta di 157 giorni in trincea aperta; utilissimi certi camminamenti a serpentina, detti "gattoli", per permettere ai guastatori di avvicinarsi ai lavori d'attacco. Fu ucciso dai Turchi, contro i patti, dopo la capitolazione.