ASI
Nella mitologia nordica è questa la denominazione comune degli dei (nordico ass, pl. aesir) che si trova in molte lingue germaniche e che Iordanes (De orig. act. Get., XIII) tradusse con semidei (proceres suos non puros homines sed semideos id est "ansis" vocavere). Dubbio è il significato originario del vocabolo, non sussistendo una sua pretesa affinità etimologica con le lingue dell'Asia.
Secondo la tradizione conservata soprattutto nell'Edda (v.), gli Asi, il cui numero è indeterminato o variamente fissato dalla poesia nordica ora a nove ora a dodici o a quattordici, formavano una specie di collegium o senatus divinus, vivendo al modo dei regnanti della terra in una loro splendida dimora situata nel cielo o sulle alte montagne, denominata Asgard, e governando da arbitri assoluti le vicende terrestri. Essi però non erano immaginati come eterni, ma come originati dai giganti, sottomessi all'impero del tempo, e destinati a perire nell'incendio universale. I tre primi Asi furono Odino, Vili e Ve, i quali uccisero l'antico gigante Ymir e fabbricarono col suo corpo il mondo: essi trovarono un giorno sulla riva del mare due alberi e con essi fecero i due primi uomini, Ask ed Embla. Di essi rimase in seguito il solo Odino, come padre di tutti gli altri Asi, ch'egli generò con Jord, con Fiorgg e con Frigg: Thor, Tyr, Balder, Bragi, Hod, Heimdall, Vali, Vidar, Hermod, Hönir ed altri.
L'avvenimento più importante e grave di conseguenze nella vita degli Asi fu la guerra coi Vani, un'altra stirpe divina, provocata dalle Norne, la quale mise fine all'età dell'oro e terminò col patto che tre dei Vani, il potente Nyord e i suoi due figliuoli Freyr e Freyja, restassero quasi ostaggi presso gli Asi, i quali diedero Hönir ai Vani. Allora gli Asi, per difendersi da eventuali attacchi futuri, fecero fabbricare da un gigante la loro sede di Asgard, ma, in seguito a un dissidio sorto circa l'entità della ricompensa promessa, un'altra guerra si accese fra gli Asi e i giganti, la quale durerà fino alla fine del mondo (v. crepuscolo degli dei).
Gli Asi godettero pubblico culto con sacrifizî di animali e di vittime umane, specialmente nel settentrione, ove la loro fede si conservò in superstizioni popolari, per molto tempo dopo l'introduzione del cristianesimo. Il vocabolo, rimase presso le popolazioni tedesche in alcuni nomi proprî, quali: Anshelm, Anshilt; e fra gli Anglosassoni, presso i quali ebbe la forma Ôs, quali Oswald, Oslaf.
Bibl.: E. H. Meyer, German. Mythol., Berlino 1891, p. 182 segg.