Medico (n. Prusa, Bitinia, 130 a. C. circa - m. 40 a. C. circa); visse in Atene, più tardi (dal 91) a Roma, dove fu maestro di retorica, poi medico famoso; amico di Cicerone. Assunse atteggiamento severamente critico nei confronti della concezione umoralistica di Ippocrate e assimilò invece la dottrina atomistica, applicandone i concetti all'interpretazione della struttura organismica e dei fenomeni fisiologici e patologici. Basandosi sopra un'attenta osservazione del malato e della malattia, distinse chiaramente le affezioni acute da quelle croniche e rilevò il decorso ritmico o ciclico di alcune malattie. Ad A. risalirebbe il motto cito, tuto, iucunde, seguendo il quale il medico dovrebbe guarire gl'infermi. Della sua opera si hanno solo frammenti.