ASCANÏ
. Questa stirpe principesca, da annoverarsi fra le più antiche della Germania, prese il nome dalla città di Aschersleben (Ascania), sul versante orientale del Harz. Alcuni conti sassoni, già al tempo di Ottone I, avevano possedimenti a Ballenstedt e nel Harz (castello di Anhalt nel Selketal). La storia di questa famiglia è in grandissima parte legata con quella dell'Anhalt (v.). Qui occorre solamente ricordare che, alla morte di Alberto l'Orso, margravio di Brandeburgo (v.), nel 1170, il figlio maggiore Ottone I ereditò la marca di Brandeburgo e fu il fondatore del ramo brandeburghese degli Ascanî, estintosi nel 1319 con Valdemaro; il figlio minore, Bernardo, ottenne invece i territorî a sud della marca di Brandeburgo, sull'Elba presso Wittenberg, strappati agli Slavi, e dopo la morte di Alberto, altro fratello, anche le antiche possessioni familiari nel Harz. I suoi possedimenti furono spartiti tra i figli: dal maggiore, Alberto (morto nel 1260), derivano i rami dei duchi di Sassonia-Lauenburg e di Sassonia-Wittenberg; dal minore, Enrico il Grasso, discendono i principi di Anhalt. I Sassonia-Lauenburg si estinsero nel 1689, e i possedimenti andarono perduti per la famiglia, passando ai duchi di Braunschweig-Lüneburg della Casa Guelfa; i Sassonia-Wittenberg, che per la Bolla d'Oro del 1356 ebbero l'elettorato, si estinsero con Alberto III nel 1422, e la terra con la dignità elettorale fu assegnata dall'imperatore Sigismondo, nel 1423, al margravio Federico il Litigioso di Meissen della casa Wettin. Quanto ai possedimenti lasciati da Enrico il Grasso, la loro storia è quella degli Ascanî che vi dominarono: è la storia stessa dell'Anhalt (v.).
Bibl.: v. anhalt.