Quarto figlio (Milano 1827 - Vienna 1913) dell'arciduca Ranieri Giuseppe e di Maria Elisabetta di Savoia-Carignano. Nominato nel 1857 presidente del consiglio dell'impero, studiò a fondo le questioni dello stato austriaco convincendosi della necessità d'introdurre la forma costituzionale. Dal 1861 al 1865 fu presidente del consiglio dei ministri, di cui era animatore il liberale Antonio von Schmerling. Dimessosi nel 1865, a causa del malcontento per la politica di Schmerling, incapace di attuare la costituzione del 1861 da lui stesso elaborata, prese parte alla guerra del 1866 contro l'Italia, e fu infine dal 1872 comandante della Landwehr. È noto nel mondo della cultura come mecenate, specie per l'importantissima collezione di papiri pubblicati col suo nome.