Arya samaj
Società fondata nel 1875 a Rajkot (oggi in Gujarat) da Swami Dayananda Saraswati allo scopo di ricondurre l’induismo contemporaneo all’osservanza dei Veda in quanto ricettacolo infallibile dei principi filosofici e religiosi posti alla base dell’antica e originaria civiltà indiana. Si differenziò da precedenti movimenti di riforma socio-religiosa, come il Brahmo samaj, per il fatto di considerare la religione vedica come universale e superiore a tutte le altre, nonché per lo spiccato atteggiamento antimusulmano e anticristiano. Alla condanna di ogni forma di ritualismo, superstizione, idolatria e ineguaglianza fra gli uomini, l’A.s. accompagnò un programma di intervento nel sociale (soccorso in caso di disastri naturali, istituzione di orfanotrofi, ostelli per vedove e scuole). Radicatosi soprattutto nell’India settentrionale, l’A.s. svolse anche un rilevante ruolo politico, sia durante il periodo coloniale sia dopo l’indipendenza, affermando l’unità religiosa, culturale e politica della nazione.