ARNOLFO Monaco
Autore di un poema didattico intitolato Deliciae cleri, e dedicato intorno al 1055 all'imperatore Enrico III e a sua moglie Agnese. Il poeta aveva allora, com'egli stesso afferma, 36 anni: è tutto quel che sappiamo di lui. Le Deliciae contengono una raccolta di circa 300 proverbî (in due versi ciascuno), che un padre recita al figlio affinché gli servano di norma nella vita. I gravi esametri ove si esprime la sapienza paterna sono interrotti a intervalli uguali da brevi strofe ritmiche, ove parla l'ammirazione filiale: e il tutto è incorniciato da varie altre poesie, in cui si distingue alla fine un dialogo fra il poeta e il suo libro. Le Deliciae intendono emulare i Disticha Catonis e le sentenze di Publilio Siro, ma attingono specialmente alla Bibbia, e in particolar modo ai cinque libri che il Medioevo attribuiva a Salomone. Godettero nelle scuole, grazie anche alla ricercatezza del linguaggio e all'artifizio del verso, una non immeritata ma effimera rinomanza.
Edizione: J. Huemer, Romanische Forschungen, II, p. 211 segg.; e cfr. ivi E. Voigt, II, p. 383 segg.; III, 461.