ARISTOSSENO ('Αριστόξενος, Aristoxĕnus) di Taranto
Filosofo peripatetico, scolaro di Aristotele, della prima generazione che seguì a quella del maestro. È il più grande teorico greco di ritmica e di musica. Prima seguace del pitagorismo, sviluppò poi in seno alla scuola peripatetica la sua tendenza alla ricerca naturalistica. I suoi Elementi di armonia eccellono per l'esattezza della ricerca e della elaborazione teoretica, condotta non in base agli astratti presupposti aritmetici dei pitagorici, ma all'osservazione diretta dei fenomeni del suono (v. Grecia: musica). Tuttavia, egli continuò ad apprezzare nella musica l'elemento etico e l'efficacia di educazione spirituale. Col suo temperamento di studioso di musica è in accordo la sua dottrina dell'anima come armonia, che già doveva essere stata propugnata dal più antico pitagorismo, trovandosi pure ricordata e combattuta nel Fedone platonico. Egli si occupò, del resto, anche di altre questioni (di scienza naturale, psicologia, morale, politica, aritmetica) e compose narrazioni storiche, che non ci sono peraltro messe in troppo buona luce dai frammenti rimastici, in cui le notizie su Socrate e su Platone o sono inattendibili o rivelano troppo pertinace intento di svalutazione polemica.
Pei frammeriti degli 'Αρμονικά vedi le edizioni moderne di P. Marquard (con commento e versione tedesca, Berlino 1868), di R. Westphal (A. v. Tarent, Melik und Rhytmik des Klassischen Hellenentums, versione e commento in due voll., Lipsia 1883-93) e di H.S. Macran (The Harmonics of Aristox. ed. with transl., notes, introd. and index of words, Oxford 1903).
Bibl.: von Jan, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswis., II, coll. 1057-65, che contiene ulteriori indicazioni bibliografiche, per cui cfr. anche Ueberweg, Grundriss d. Gsch. d. Philos., I, 12ª ed., Berlino 1926, pp. 402 del testo e 123-24 dell'appendice bibliografica; L. Laloy, A. de Tarente, disciple d'A., et la musique dans l'antiquité, Parigi 1924.