Marigo, Aristide
Professore di letteratura latina medievale nell'università di Pavia (Padova 1883 - Firenze 1950), legò il proprio nome a un importante periodo degli studi intorno al De vulg. Eloq., apertosi quando, scoperto da L. Bertalot il famoso codice berlinese (Staatsbibliothek, lat. folio 437), apparve chiuso il quarantennio speso dal Rajna intorno al testo del trattato, e maturo il tempo per una nuova edizione.
Sono dunque del 1925 le prime note del M. Per il testo critico del " De vulgari eloquentia ", in " Giorn. stor. " LXXXVI (1925) 289-339, cui il Rajna rispose con i suoi Approcci per una nuova edizione del " De vulgari eloquentia ", in " Studi d. " XIV (1930) 5-78. Il M. era estimatore quasi senza riserve del Berlinese: il Rajna ne temeva invece quella che egli chiamò " azione consciamente correttrice ", dubitando di parecchie lezioni che quel codice suggeriva. Replicò pertanto il M. con le sue osservazioni Per il testo critico del " De vulgari eloquentia ", in " Giorn. stor. " XCIX (1932) 1-56, difendendo il codice dal sospetto di rimaneggiamento pseudocritico del testo e difendendone in parecchi luoghi la lezione. Altre due volte il M. ebbe l'opportunità di confermare la sua linea critica: in quell'edizione, commentata e tradotta, del De vulg. Eloq. (Firenze 1938, e poi più volte ristampata), che, universalmente riconosciuta come contributo di grandissima importanza, ravvivò assai il generale interesse per il trattato, determinando buon numero di ricerche intese a perfezionare il testo e l'interpretazione; e nell'edizione critica nazionale del De vulg. Eloq., che il M. preparò per la Società Dantesca Italiana: già nel 1943 pronta per la stampa, ma ancora inedita.