ARACAJÚ (A. T., 155-156)
Città capitale dello stato di Sergipe (Brasile orientale), sulla destra del Rio Cotinguiba, a circa 9 km. dall'Atlantico. Il nome può essere connesso con quello di un tipico frutto: l'aracassú o aracá grande.
La città, che nel 1920 contava 37.000 abitanti, sorge su un fiume, dal breve corso che può dirsi relativamente largo e profondo, raggiungendo l'ampiezza di 800 metri, e una profondità di circa 9 metri, ad alta marea: esso è risalito da correnti di marea la cui velocità varia da 80 a 160 centimetri al secondo.
Le condizioni naturali del porto, dove l'amplitudine della marea oscilla fra un metro e mezzo e due metri, possono dirsi per sé stesse ottime; vi è assoluto predominio dei venti del secondo e del primo quadrante, che ritardano il riflusso e accelerano la crescita delle acque, poiché il vento di SE., la cui direzione è normale a quella della costa, corrisponde alla metà della frequenza, mentre i venti di S. e di SO. concorrono appena nella proporzione del 3%. Ma poche sono tuttora le navi che risalgono l'ampio estuario del Cotinguiba diviso da un'isola mediana (Ilha do Meio) in due canali, di cui il principale è largo 750 m., perché la presenza di banchi di arena e soprattutto di barre semicircolari orlanti a notevole distanza la foce del fiume (non diversamente da quanto avviene per altri fiumi della costa orientale del Brasile) crea notevoli difficoltà alla navigazione. Nel triennio 1924-26 il porto di Aracajú ebbe un movimento di navigazione pari all'80ª parte dei porti del Brasile, avendo contato 358 piroscafi tanto all'entrata quanto all'uscita. L'importanza economica del porto che appartiene alla zona bahiana, è destinata peraltro ad accrescersi notevolmente, quando siano migliorate - con una spesa non lieve - le sue condizioni d'accesso, in conformità di quanto hanno rivelato gli studî di Milner Roberts (1881), della Commissione di studî locali (1913) e di Manuel Tapajoz (1917).